Fidanzati uccisi, ex coinquilino confessa omicidio: "Sì, sono stato io"

Fidanzati uccisi, ex coinquilino confessa omicidio: "Sì, sono stato io"

Fidanzati uccisi, ex coinquilino confessa omicidio: "Sì, sono stato io"


29 settembre 2020, ore 11:41

Il movente potrebbe essere la vendetta, ritrovati sul luogo dell'omicidio bottiglie di candeggina, fascette tendi cavi e tutta l'attrezzatura che secondo il programma dall'assassino doveva servire a ripulire la scena del crimine

"Si, sono stato io". Ha confessato di essere stato lui ad uccidere, Antonio De Marco, lo studente 21 enne arrestato ieri sera per l'omicidio di Daniele De Santis e della sua fidanzata Eleonora Manta. La confessione e' avvenuta nella notte davanti al procuratore di Lecce, Leonardo Leone De Castris che lo ha interrogato nella caserma dei carabinieri.

Il possibile movente

Potrebbe essere stata la vendetta il possibile movente del duplice omicidio dei fidanzati di Lecce. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, De Marco aveva vissuto per quasi un anno in affitto in una delle stanze dell'appartamento dove successivamente i due giovani avevano deciso di andare a vivere insieme. A quanto si e' appreso, per almeno due mesi De Marco ed Eleonora Manta sarebbero stati coinquilini perché la ragazza si appoggiava nell'altra stanza dell'appartamento. La convivenza tra i due, però, non sarebbe stata facile. De Santis aveva quindi deciso di non rinnovare il contratto al giovane e di tenere l'appartamento per se' e la fidanzata.

Il piano del killer

Nel provvedimento di fermo si legge che "l'azione e' stata realizzata con spietatezza e totale assenza di ogni sentimento di pieta' verso il prossimo" e che "nonostante le ripetute invocazioni a fermarsi urlate dalle vittime l'indagato proseguiva nell'azione meticolosamente programmata inseguendole per casa , raggiungendole all'esterno senza mai fermarsi". Ed ancora: "La condotta criminosa, estrinsecatasi nell'inflizione di un notevole numero di colpi inferti anche in parti non vitali (il volto di De Santis) e quindi non necessari per la consumazione del reato, appare sintomatico di un'indole particolarmente violenta, insensibile ad ogni richiamo umanitario". Dopo averli colpiti più volte con un coltello, De Marco ha inseguito le vittime, che tentavano disperatamente di fuggire, per poi finirli sulle scale della palazzina dove la coppia viveva.  Sul luogo dell'omicidio, nella casa dei due fidanzati, gli inquirenti hanno trovato due bottiglie di candeggina, fascette tendi cavi e tutta l'attrezzatura che secondo il programma dall'assassino doveva servire a ripulire la scena del crimine per non lasciare traccia. Sui bigliettini persi durante la fuga, era scritto anche il pro memoria con i dettagli dell'acqua bollente, la candeggina da usare per ripulire tutto.


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