Fiume Po: riaffiorano relitti a causa della siccità, c’è anche un mezzo militare

Fiume Po: riaffiorano relitti a causa della siccità, c’è anche un mezzo militare

Fiume Po: riaffiorano relitti a causa della siccità, c’è anche un mezzo militare


29 marzo 2022, ore 13:21

La siccità del fiume Po ha riportato a galla alcuni relitti bombardati e affondati durante la Seconda guerra mondiale. Nei giorni scorsi il deficit di pioggia sull’intero distretto del Po ha superato i 100 millimetri, pari al 92%, è il livello più basso raggiunto nel periodo dal 1972

Il semicingolato tedesco della Seconda guerra Mondiale

Il fatto che ci fosse un mezzo militare in quelle acque era risaputo poiché l’abbandono del mezzo era stato documentato da una foto scattata all’epoca da un aereo da ricognizione inglese. A scoprirlo è stato Samuele Bernini, un volontario del Museo della Seconda Guerra Mondiale del fiume Po, dei cui reperti è anche restauratore e sfruttando la secca del fiume era andato a cercarlo. Si tratta di un semicingolato tedesco Sd.Kfz.11, già presente nell’alveo del Po nelle foto di ricognizione aeree Raf del 25 aprile del 1945. Successivamente è stato ricoperto da sabbia e acqua e fino a ora non è stato più visibile. Il recupero del relitto è avvenuto dopo due giorni di operazioni complesse e presenta ancora la targa, il cruscotto, tracce di vernice e gran parte dell’abitacolo e motore. “Opportunità praticamente unica” ha detto il direttore del Museo Simone Guidorzi, trattandosi del recupero di un pezzo storico che verrà restaurato attentamente ed esposto quanto prima al pubblico.

L'imbarcazione

Dai fondali del Po è emersa a Gualtieri, nel Reggiano, anche una grande imbarcazione lunga una quindicina di metri, si tratta di una “betta”, che veniva utilizzata per il trasporto di prodotti agricoli, carbone e massi destinati all’edificazione di infrastrutture. L’imbarcazione si trova a poca distanza dall’Isola degli Internati, un’area che nel 1945 venne data in gestione a una cooperativa agricola composta da ex prigionieri affinché potessero avere un reddito con lo sfruttamento del legname, ma anche per un reinserimento sociale. A ritrarre l’imbarcazione è stato Alessio Bonin, la foto pubblicata sui social è stata rilanciata da alcuni media locali. ”Per noi del posto non è una novità nel senso che dagli anni Duemila, almeno sei mesi all'anno riusciamo a vedere queste bettoline affondate. Tanto che ci sono da allora iniziative per portare qui turisti e cittadini ai quali spieghiamo la storia. Certo con questo livello di siccità, in questo periodo riusciamo a vedere qualcosa di più del solito, arrivando anche a tre quarti rispetto alla metà", ha dichiarato il sindaco Renzo Bergamini.



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