Flotilla, verso il contatto con le navi israeliane. Meloni: "Le sofferenze palestinesi non sono la loro priorità"
Flotilla, verso il contatto con le navi israeliane. Meloni: "Le sofferenze palestinesi non sono la loro priorità" Photo Credit: AnsaFoto.it/Filippo Attili
01 ottobre 2025, ore 15:50
La Marina israeliana ha annunciato che farà appelli con gli altoparlanti, ma in caso di avanzata ulteriore gli attivisti saranno trasferiti in Israele. Intanto l’opposizione critica duramente la premier, e Landini, leader Cgil, minaccia lo sciopero generale
Mano a mano che la Flotilla avanza verso Gaza si alza la tensione. Non soltanto per l’imminente blocco che potrebbe arrivare da Israele, ma anche a livello diplomatico. E i toni si alzano pure con il Governo italiano.
La zona a rischio
La Flotilla si avvicina alle acque territoriali di Israele, e la Marina Militare di Tel Aviv, come riferisce Channel 12, ha spiegato che farà annunci con gli altoparlanti chiedendo agli attivisti di tornare indietro verso i Paesi da cui sono venuti. Se non si ritireranno, la Marina militare li fermerà e li trasferirà in Israele. Successivamente, sarà consentito agli attivisti di essere espulsi volontariamente, e se si rifiuteranno saranno arrestati e processati da un tribunale apposito (non un tribunale ordinario) per ingresso illegale in Israele. Alcune delle navi degli attivisti saranno confiscate e altre saranno affondate.
La fregata Alpino
Intanto, la Fregata Alpino ha avvisato i naviganti che si farà da parte. Lo ha confermato Elena Delia, portavoce della Glolbal Sumud Flotilla: "Non abbiamo mai pensato che la fregata dovesse ingaggiare scambi bellici, ma avere una nave di soccorso ci avrebbe fatto piacere visto che si va incontro a probabili scontri: 150 miglia dalla costa non è la zona di guerra. La zona di guerra dichiarata da Israele sono le 12 miglia".
Meloni
Nelle ultime ore nel frattempo un duro intervento è arrivato da Giorgia Meloni al vertice informale di Copenaghen: "In questa fase, in un equilibrio delicato e una possibilità storica insistere in una iniziativa con un margine di pericolosità e irresponsabilità continuo a non capirlo. Assume dei contorni incredibili in queste ore. "Forse le sofferenze del popolo palestinese non erano la priorità". Toni che hanno ribadito quanto affermato ieri. "Leggo con stupore le parole della Flotilla che mi accusa di considerare “un pericolo” civili disarmati e navi cariche di aiuti. La verità è semplice: quegli aiuti possono essere consegnati senza rischi attraverso i canali sicuri già predisposti. Insistere nel voler forzare un blocco navale significa rendersi - consapevolmente o meno - strumenti di chi vuole far saltare ogni possibilità di un cessate il fuoco. Perciò risparmiateci le lezioni di morale sulla pace se il vostro obiettivo è l’escalation. E non strumentalizzate la popolazione civile di Gaza se non vi interessa davvero il loro destino".
La replica
Alle parole della premier ha risposto Elena Delia, portavoce della Glolbal Sumud Flotilla: "Perché questi attivisti dovrebbero farsi male in acque internazionali? Questa è la domanda. La risposta ce l'ha data il nostro governo: quando c'è Israele di mezzo le regole che valgono per tutti non valgono più". "Irresponsabili? Siamo noi che chiediamo alle istituzioni di essere responsabili perché la legge, non solo non vale per tutti, ma non esiste più".
