Fratelli d’Italia, arriva la proposta di legge sulla 'mafiosfera': è stretta contro l’apologia-social
Fratelli d’Italia, arriva la proposta di legge sulla 'mafiosfera': è stretta contro l’apologia-social Photo Credit: AnsaFoto.it/Alfredo Pecoraro
21 ottobre 2025, ore 15:45
Carolina Varchi, capogruppo in commissione Giustizia alla Camera, e Raul Russo, senatore della Commissione Antimafia, primi firmatari, spiegano che "sono previste aggravanti se il fatto viene commesso a mezzo stampa o con strumenti telematici o informatici"
Reclusione da sei mesi a tre anni, e multa da 1.000 a 10.000 euro, in conseguenza della introduzione del reato di 'apologia della criminalità organizzata o mafiosa': è questo il 'cuore' della proposta di legge presentata da FdI nei due rami del Parlamento.
La PDL
Spiegano i parlamentari palermitani Carolina Varchi, capogruppo in commissione Giustizia alla Camera, e Raul Russo, senatore componente della Commissione Antimafia, primi firmatari della pdl, che "sono previste aggravanti se il fatto viene commesso a mezzo stampa o attraverso strumenti telematici o informatici", e che l'intento è quello di "porre un argine alla diffusione senza controllo sui social network di contenuti che favoriscono pratiche e messaggi di adesione alla mafia e che talvolta si traducono nella vita reale in condotte criminali violente da parte di giovanissimi".
La preoccupazione
"Preoccupa - dicono ancora gli esponenti FdI - la diffusione di prodotti televisivi e cinematografici che mostrano i mafiosi con un'accezione positiva a rischio emulativo, come avvenuto recentemente in un omicidio tra giovani a Palermo. Ciò non è tollerabile. La nostra proposta di legge mira, dunque, a contrastare la normalizzazione e l'enfatizzazione delle associazioni criminali di stampo mafioso". "Pur non essendo particolarmente favorevoli ai cosiddetti 'reati di opinione' siamo convinti - dicono ancora - che non si possa più rinviare un'iniziativa legislativa del genere. Non possiamo permettere che le giovani generazioni, che non hanno vissuto l'epoca più sanguinosa delle stragi, crescano senza capire che la mafia non può mai, in alcun, caso avere alcuna accezione positiva".
La Commissione
Sull'uso dei social - ricorda sempre una nota FdI - la presidente della Commissione Antimafia, Chiara Colosimo, "ha da tempo denunciato, in ultimo al Festival del Sud a Vibo Valentia, che 'oggi è nata la 'mafiosfera': la camorra usa i social per arruolare i più giovani. Catene, leoni, video fuori dal carcere: si trasforma un boss in un eroe. Non è così: chi è in carcere perché è un boss non è un eroe. La verità la rimettono in asse forze di polizia e magistratura, fino a sentenza'". "Per quanto riguarda l'aspetto sistematico-codicistico della nostra proposta - concludono Varchi e Russo - la scelta di inserirlo dopo l'articolo che sanziona il reato associativo di stampo mafioso è una scelta precisa finalizzata ad accostare gli aspetti immateriali legati più all'opinione e favorire un maggiore controllo sui contenuti ad opera dei social anche in ausilio alle forze investigative italiane che così potranno colpire non solo le condotte materiali rilevanti penalmente".
