G7 Biarritz, Conte, sui dazi rischio di spirale che colpirebbe tutti

G7 Biarritz, Conte, sui dazi rischio di spirale che colpirebbe tutti

G7 Biarritz, Conte, sui dazi rischio di spirale che colpirebbe tutti


25 agosto 2019, ore 17:00

Il premier ha parlato di possibili ricadute in Italia in caso di dazi imposti dagli USA al mercato tedesco delle automobili

Secondo giorno di lavori a Biarritz, in Francia, per il G7. Il premier Giuseppe Conte è intervenuto oggi sulla guerra dei dazi innescata dagli Stati Uniti: "I dazi che gli USA vorrebbero introdurre sulle auto tedesche colpirebbero fortemente il sistema italiano, considerata la filiera integrata con la Germania. C'è il rischio di una spirale che finirebbe per colpire tutti". Le dichiarazioni di Conte arrivano dopo che Donald Trump aveva risposto ad un giornalista che gli chiedeva se gli altri leader del G7 avessero fatto pressione su di lui per porre fine alla guerra commerciale con la Cina. Il tycoon ha affermato che "pensa che anche gli altri paesi stiano rispettando la guerra commerciale". Il presidente americano ha dichiarato che "certamente è possibile" che la Russia sia invitata a partecipare al prossimo vertice del G7, in programma negli Stati Uniti nel 2020. Tra gli incontri a margine che impegneranno il premier Conte ci sarà anche quello con il primo ministro britannico Boris Johnson, il quale, parlando di Brexit, ha dichiarato che "le possibilità di un accordo stanno migliorando". Tra i temi trattati anche il dialogo con l'Iran sul nucleare. Il presidente francese Emmanuel Macron ha specificato di non avere avuto alcun mandato formale per parlare con l'Iran a nome dei leader del G7, ma che si rivolgerà a Teheran nel contesto dei temi sui quali i leader dei sette grandi si sono trovati d'accordo nella cena di lavoro di ieri sera. La precisazione è giunta dopo che il presidente Trump ha negato di aver dato il suo accordo perché qualcuno negoziasse con l'Iran sul nucleare. Intanto è arrivato a Biarritz anche il ministro degli Esteri iraniano Mohammed Javad Zarif, seppure un suo portavoce ha fatto sapere che "non vi saranno incontri o negoziati con gli Stati Uniti".

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