Giuseppe Conte: "Proroga stato di emergenza non significa tornare al lockdown, non intendiamo introdurre misure restrittive"

Giuseppe Conte: "Proroga stato di emergenza non significa tornare al lockdown, non intendiamo introdurre misure restrittive"

Giuseppe Conte: "Proroga stato di emergenza non significa tornare al lockdown, non intendiamo introdurre misure restrittive"


29 luglio 2020, ore 11:37

Il Premier assicura che da parte del governo non c'è la volontà di voler creare una ingiustificata situazione di allarme

"L'accusa di volere prorogare lo stato di emergenza per giovarsi di poteri extra ordinem è sbagliata. Qualora il Cdm adottasse la delibera di proroga dello stato di emergenza, non per questo il presidente del Consiglio sarebbe autorizzato a emanare dpcm. Il potere del presidente del Consiglio dei ministri non deriva dalla dichiarazione dello stato di emergenza, ne', dunque, si protrarrebbe per effetto della sua proroga, ma si radica nella normativa di rango primario. La dichiarazione dello stato di emergenza costituisce certamente il presupposto di fatto, il requisito sostanziale, ma non potrebbe in alcun modo legittimare l'adozione dei dpcm, se non fosse affiancata da una fonte abilitante di rango legislativo. Dunque, per poter continuare a essere esercitato dopo il 31 luglio, quel potere richiedera' comunque un ulteriore intervento normativo, ovvero un nuovo decreto legge, che sara' sottoposto all'esame parlamentare per la sua conversione in legge. Con quel decreto, dovranno essere differiti i termini contenuti nei decreti legge n. 19 e n. 33" adottati nel corso dello stato d'emergenza, "coerentemente con il termine prorogato". Lo ha spiegato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nelle sue comunicazioni alla Camera sulla proroga dello stato di emergenza per la pandemia da Coronavirus.


Stato di emergenza non significa lockdown

Il Premier Conte ha chiarito: "Ieri nel dibattito c'è stato qualche  fraintendimento. Non sto dicendo che è preclusa una valutazione  politica, anzi siete chiamati a farla in questa sede. Voglio dire che  il governo sta operando questa valutazione sulla base di istanze  organizzative, operative, non certo perché si vuole fare un uso  strumentale come qualcuno si è spinto ad affermare, perché ad esempio  si vuole assumere un atteggiamento liberticida, si vuole reprimere il  dissenso, si vuole tenere la popolazione in uno stato di soggezione.  Sono affermazioni gravi, che non hanno nessuna corrispondenza con la  realtà. Se non si condivide la necessità di prorogare lo stato di emergenza  lo si dica chiaramente in modo franco, ma non si faccia confusione con la popolazione, perché oggi, leggendo alcune pagine e alcune risposte sui social, c'è qualche cittadino che è stato convinto che la proroga dello stato di emergenza significhi tornare al lockdown, che significhi misure più restrittive dal primo agosto. Non  è affatto così". Quindi ha ribadito che "manteniamo un cauto livello di guardia, non intendiamo introdurre misure restrittive": "Vi posso assicurare che da parte del Governo, mia personale, di tutti i ministri non vi e' nessuna intenzione di drammatizzare, ne' di  alimentare paure ingiustificate nella popolazione. La scelta di prorogare lo stato di emergenza non e' affatto riconducibile alla volonta' di voler creare una ingiustificata situazione di allarme".


Argomenti

  • coronavirus
  • Giuseppe Conte
  • lockdown
  • stato di emergenza