Governo, continua lo scontro con gli industriali. Bonomi (Confindustria): “No agli aumenti salariali”

Governo, continua lo scontro con gli industriali. Bonomi (Confindustria): “No agli aumenti salariali”

Governo, continua lo scontro con gli industriali. Bonomi (Confindustria): “No agli aumenti salariali”


28 aprile 2022, ore 16:00

“Chi dice ti faccio pagare meno lo stipendio più alto è gente che non ha mai frequentato un giorno di fabbrica. Le imprese non hanno più spazio, con la crescita dei prezzi dell'energia e delle materie prime”: dura la replica al ministro del Lavoro Orlando

Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, intervenendo all'assemblea di Unindustria, torna sullo scontro a distanza con il ministro Orlando, e dichiara che di fronte alla corsa dell'inflazione le imprese non hanno la possibilità di aumentare gli stipendi, quindi la strada per dare respiro ai lavoratori non può essere quella della detassazione degli aumenti. "Famiglie e Imprese stanno soffrendo in maniera forte, dobbiamo dare risposte e mettere più soldi nelle tasche degli italiani ma la strada non è la detassazione degli aumenti salariali. Le imprese non hanno spazio per gli aumenti salariali, con l'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime", ha dichiarato Bonomi: "Chi dice ti faccio pagare meno l'aumento salariale è gente che non ha mai frequentato un giorno di fabbrica".


Istat

Intanto secondo l'Istat nel 2022 le retribuzioni contrattuali nella media annua dovrebbero crescere dello 0,8%. Un avanzamento modesto a fronte di una previsione di aumenti dei prezzi che nell'anno in corso dovrebbe toccare il 5,8% e che già ora osservando la variazione acquisita, cioè il dato che si realizzerebbe in caso di variazioni nulle fino alla fine dell'anno, si attesta al 5,2%. "Nel primo trimestre del 2022 - scrive l'Istat - la crescita delle retribuzioni contrattuali rimane contenuta. La durata dei contratti e i meccanismi di determinazione degli incrementi contrattuali seguiti finora hanno determinato un andamento retributivo che, considerata la persistenza della spinta inflazionistica, porterebbe, nel 2022, a una perdita di potere d'acquisto valutabile in quasi cinque punti percentuali".


Draghi

Nel frattempo, guarito dal Covid, il premier Mario Draghi continua a preparare l'agenda dei prossimi giorni, dettata dal conflitto in Ucraina. Ma la maggioranza torna a fibrillare sul nuovo invio di armi, con il Movimento 5 stelle in fermento e diviso al suo interno, mentre il leader leghista Matteo Salvini rivolge un appello allo stesso Draghi e a tutti i leader affinché si discuta di pace. E anche sul nuovo decreto energia ci sono ancora nodi da sciogliere.


Washington

Draghi dal suo canto sarà a Washington il 10 maggio per incontrare il presidente americano Joe Biden. Al centro del faccia a faccia alla Casa Bianca, ha fatto sapere palazzo Chigi, ci sarà il coordinamento con gli Alleati sulle misure a sostegno del popolo ucraino e di contrasto all'aggressione ingiustificata della Russia. Saranno inoltre discusse le eccellenti relazioni bilaterali e riaffermata la solidità del legame transatlantico. Sarà anche affrontata la cooperazione nella gestione delle sfide globali, dalla sicurezza energetica al contrasto ai cambiamenti climatici, dal rilancio dell'economia allo sviluppo della sicurezza transatlantica. I due leader si confronteranno anche su questioni regionali e sui preparativi in vista dei vertici G7 e Nato di giugno. Intanto il premier prosegue anche nell’organizzazione della visita a Kiev e si risentirà con Zelensky per mettere a punto i dettagli della missione, prevista prima della 'trasferta' negli Usa. Su twitter il presidente ucraino ha ringraziato l'Italia, spiegando di apprezzare anche il sostegno per "inasprire le sanzioni contro" Mosca.

 


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