Governo, il Cdm dice addio all’obbligo di mascherina, ma su treni e bus resta fino al 30 settembre

Governo, il Cdm dice addio all’obbligo di mascherina, ma su treni e bus resta fino al 30 settembre

Governo, il Cdm dice addio all’obbligo di mascherina, ma su treni e bus resta fino al 30 settembre


15 giugno 2022, ore 18:38 , agg. alle 19:02

Niente dispositivi di protezione individuale al cinema, nei teatri, nei palazzetti dello sport, e non c’è più la necessità del vaccino per gli over 50. Chi non ha ricevuto la vaccinazione entro il 15 giugno 2022 dovrà comunque pagare i 100 euro di sanzione


E’ scaduto oggi il decreto che fissa le misure per il contenimento del Covid 19, e il Consiglio dei ministri odierno dopo due ore di riunione ha optato per queste nuove regole.

Obbligo vaccinale

Non c’è più l’obbligo vaccinale per gli over 50. Chi ha deciso di non sottoporsi alla vaccinazione entro il 15 giugno 2022 dovrà comunque pagare i 100 euro di sanzione erogati dall’Agenzia delle Entrate.


Mascherina in ufficio

Non vale più la raccomandazione per i dipendenti pubblici di tenere la mascherina in ufficio.
Per i dipendenti privati l’obbligo di indossare la mascherina rimane fino al 30 giugno 2022.


Mascherina per i trasporti

Il governo ha prorogato l’obbligo di mascherina FfP2 per treni, navi e trasporto pubblico locale fino al 30 settembre 2022, accogliendo così il decreto preparato dal ministro dei Trasporti Enrico Giovannini. Sugli aerei dopo un approfondimento è stato deciso il no alla proroga.


Mascherina agli esami

Non sarà obbligatoria la mascherina per gli esami di maturità, ma solo raccomandata. Idem per l’esame di terza media.


Mascherina al cinema

Cade l’obbligo di indossare la mascherina al chiuso per cinema, teatri, palazzetti dello sport.


Draghi

Intanto è la vigilia della visita a Kiev del presidente del Consiglio, Mario Draghi, in compagnia del cancelliere tedesco Scholz e del presidente francese Macron. Sul tavolo, le forniture di gas e l'indipendenza energetica dalla Russia, lo sblocco dei corridoi del grano, la richiesta dell'Ucraina di far parte della Ue. Il formato a tre non è trattativa dell'ultim'ora: da mesi le diplomazie italiane, francesi e tedesche stanno lavorando per organizzare l'appuntamento. La permanenza a Kiev sarà di poche ore, circa sei, secondo fonti di stampa tedesca. Ma tutto, allo stato, resta top secret. Un dato, comunque, è certo: l'Europa vuole mostrarsi unita per la pace. Nei suoi colloqui a Gerusalemme, nel frattempo, il premier avrebbe fatto trapelare il suo pessimismo per l'atteggiamento di Putin, ma l'Italia non desiste. Gli incontri con il presidente israeliano Herzog, con il ministro degli Esteri Lapid e con il primo ministro Bennett sono stati utili perché Israele ha un rapporto privilegiato con Mosca e si inseriscono in un 'tour de force' che porterà Draghi ad inizio luglio anche ad Ankara, altra tappa cruciale. "Continuiamo a lavorare per i negoziati", ha sottolineato Draghi che, secondo alcune ricostruzioni giornalistiche, punta anche a 'sminare' il campo interno rispetto alla risoluzione che il Parlamento è chiamato a votare il 21 giugno in vista del Consiglio Ue, sulla quale M5s e Lega puntano per ribadire il loro no all'invio di armi in Ucraina. 

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