Governo, il Cdm vara l’assegno unico per i figli, sulla riduzione della durata del green pass prende tempo

Governo, il Cdm vara l’assegno unico per i figli, sulla riduzione della durata del green pass prende tempo

Governo, il Cdm vara l’assegno unico per i figli, sulla riduzione della durata del green pass prende tempo


18 novembre 2021, ore 18:55

L’esecutivo adotterà nuove misure per contrastare l'aumento dei contagi - accelerando sulle vaccinazioni- in un Consiglio dei ministri che si terrà la prossima settimana. Previsto l’obbligo a sottoporsi alla terza dose di vaccino per il personale sanitario

Il Consiglio dei ministri ha varato il decreto legislativo attuativo dell'assegno unico che entrerà a regime dal 2022. Il provvedimento ora dovrà passare al vaglio delle commissioni competenti delle Camere per il parere. Il nuovo assegno unico per i figli andrà chiesto all'Inps e l'accredito arriverà direttamente sul conto corrente del beneficiario.


La manovra

Intanto sfuma il piano M5S di rilanciare il cashback attraverso il dl fiscale, e quello della Lega di un fondo per genitori lavoratori separati o divorziati. Dal suo canto il premier Mario Draghi ha annunciato in Consiglio dei ministri che il governo aprirà un tavolo di confronto con i sindacati sulle pensioni, per introdurre più flessibilità in uscita dal 2023. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando stamane in un'intervista tv ha spiegato che il confronto sulla riforma si chiuderà "nei primi mesi del prossimo anno".


Il GP

'Sforbiciata' della durata del green pass, da 12 a 9 mesi, e obbligo a sottoporsi alla terza dose di vaccino anti-Covid per il personale sanitario. Per ora, l'unica certezza, è che il governo adotterà queste due misure per contrastare l'aumento dei contagi -accelerando sulle vaccinazioni- in un Consiglio dei ministri che si terrà la prossima settimana. Oggi il tema, assicurano fonti di governo, non è stato trattato nel Cdm che ha adottato il decreto attuativo sull'assegno unico per i figli, ma la prossima settimana il dossier arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri. Non è ancora deciso se accompagnato da altre misure anti-Covid, come chiesto dal fronte dei Governatori, con alcune Regioni in pressing per un 'doppio binario' sui no vax.


La 'pasionaria'

Intanto la 'pasionaria' no vax Sara Cunial, deputata del gruppo Misto ed ex M5S, può accedere alla Camera senza il green pass. Almeno fino a quando, esattamente il prossimo primo dicembre, si pronuncerà il Consiglio di giurisdizione di Montecitorio. Nel frattempo, Cunial potrà partecipare ai lavori della Camera varcando il portone di ingresso senza dover esibire la certificazione verde, obbligatoria per tutti quelli, dai deputati ai dipendenti fino ai giornalisti e componenti del governo, intendono accedere al palazzo. Lo ha stabilito il Collegio di appello in composizione monocratica rappresentato dal deputato di Alternativa Andrea Colletti, anche lui ex M5S, che ha accolto la richiesta di sospensiva della deputata, dopo che il Consiglio di giurisdizione aveva respinto il ricorso di Cunial contro l'obbligo di green pass deliberato dai Questori in accordo con la presidenza della Camera e con il placet della Conferenza dei capigruppo, fissando l'udienza con deliberazione per il primo dicembre. La deputata ha impugnato la decisione del 'tribunalino' di Montecitorio, e Colletti ha accolto la richiesta di sospensiva emanando un decreto cautelare. L'ultima parola spetta ora al Consiglio di giurisdizione, presieduto da Alberto Losacco, Silvia Covolo (Lega), Stefania Ascari (M5s). Secondo quanto viene riferito, anche altri deputati (e alcuni dipendenti della Camera) avrebbero presentato ricorso contro la delibera dei Questori sull'obbligo del green pass. "Sono molto soddisfatta di apprendere che l'esercizio del mandato di rappresentanza popolare sia ancora in vigore nel nostro Paese", commenta la protagonista della vicenda. "Da domani tornerò in Aula senza mostrare alcuna tessera di regime, coerente con me stessa, la nostra Costituzione e quella parte di popolo italiano che sta lottando contro insane, insensate e criminali restrizioni che umiliano la nostra democrazia e la nostra intelligenza".


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