Governo, il Consiglio dei ministri sulla manovra slitta, domani Draghi vede Cgil, Cisl e Uil

Governo, il Consiglio dei ministri sulla manovra slitta, domani Draghi vede Cgil, Cisl e Uil

Governo, il Consiglio dei ministri sulla manovra slitta, domani Draghi vede Cgil, Cisl e Uil


25 ottobre 2021, ore 19:00

Nel frattempo dopo stop and go durati mesi, prese di posizione a favore e contro, richieste di dialogo e continui conti sul pallottoliere della maggioranza, mercoledì il discusso disegno di legge Zan approda nell'Aula di Palazzo Madama, e il Pd tratta

Domani alle 18 l’incontro con i sindacati, entro giovedì il Cdm: è questo il nuovo timing di Palazzo Chigi per la legge di bilancio 2022.


Le pensioni

Mario Draghi ha incontrato di nuovo Matteo Salvini e il sottosegretario al Mef della Lega Federico Freni fa il punto così sulla 'querelle' legata a Quota 100: "La discussione per una riforma ragionevole è in corso. Inutile soffermarsi ora su numeri e quote: dobbiamo dare risposte concrete alle lavoratrici ed ai lavoratori che attendono di poter andare in pensione. Il premier Mario Draghi ha già spiegato di essere contrario alla misura e ribadito che non sarà prorogata, ma occorre assicurare una gradualità nel passaggio verso la normalità". Come dire, il punto di caduta non è stato ancora trovato. "Contrariamente a quanto sostenuto da alcuni media, la Lega non è verso il sì alla riforma. L'obiettivo è non tornare alla Fornero", sostiene Claudio Durigon, responsabile del dipartimento Lavoro della Lega.


Confindustria

Prende posizione nettamente anche Confindustria. "Noi - dice il presidente Carlo Bonomi - siamo fortemente contrari a quota 100, 102 o 104. Siamo contrari perché guardiamo i numeri da imprenditori e i numeri dicono che quota 100 non ha ottenuto l'effetto che ci aspettavamo". "Ricordo - osserva ancora il numero uno di viale dell'Astronomia - ci era stato detto che per uno che andava in pensione venivano assunti in tre, nella realtà l'effetto sostitutivo è pari a 0.4. Stiamo pensionando chi un lavoro ce l'ha e non stiamo offrendo un lavoro ai giovani". La ricetta degli industriali è quella di concentrarsi sui lavori usuranti.


Le altre misure

Il governo dovrà trovare la sintesi anche sull'utilizzo degli oltre otto miliardi del taglio delle tasse previsto nella legge di bilancio. Il Pd, per esempio, punta a garantire anche per il 2022 il bonus facciate. "E' una delle misure più riuscite", afferma il deputato dem Alberto Losacco. "La manovra dovrà essere un manifesto per la ripartenza", rilancia l'azzurra Licia Ronzulli. E sul reddito di cittadinanza torna a farsi sentire il presidente M5s, Giuseppe Conte. "Verra' rifinanziato e modificato in base alle nostre proposte. Noi siamo leali al governo, ma non abbiamo firmato assegni in bianco. Non staremo 'zitti e buoni' se si tratta di difendere nostri valori, afferma l'ex presidente del Consiglio.


Il ddl Zan

Intanto dopo stop and go durati mesi, prese di posizione a favore e contro, richieste di dialogo e continui conti sul pallottoliere della maggioranza, mercoledì il ddl Zan approda nell'Aula del Senato. Sulla 'testa' del provvedimento contro l'omofobia, la spada di Damocle delle richieste avanzate da Fratelli d'Italia e Lega di non passare all'esame degli articoli e, dunque, del rinvio del provvedimento in Commissione. Intanto, dopo le parole del segretario Pd, Enrico Letta, che ha annunciato di voler chiedere proprio al 'padre' del ddl, Alessandro Zan, un'esplorazione con i partiti per approvarlo in tempi brevi, Italia viva rivendica di essere stata la prima forza politica a chiedere che sul testo si avviasse il confronto, perché, altrimenti, a Palazzo Madama, non ci sarebbero i numeri per approvarlo. E sempre da Iv si apprende che domani saranno i capigruppo del Senato a confrontarsi sulla questione. Però i Dem precisano di non avere mai fatto alcun passo indietro ma di essere rimasti fermi sulle proprie decisioni, cercando il dialogo, innnanzitutto, con chi ha votato il disegno di legge alla Camera - e la Lega non c'era, viene osservato - e disponibili a modifiche purché non sostanziali. Dunque il Pd aspetta l'esito degli incontri di Zan con i partiti e ritiene che la proposta, avanzata anche dal leghista Ostellari, presidente della commissione Giustizia di Palazzo Madama, di incontro tra i presidenti dei gruppi, sia ormai superata, visto che a decidere con un voto deve essere l'Assemblea. Insomma, il Pd aspetta di vedere chi appoggerà la richiesta di FdI e Lega di non procedere speditamente verso l'approvazione del provvedimento, già licenziato dalla Camera. "Noi abbiamo veramente un dovere verso la nostra società, dobbiamo portarlo avanti e approvarlo".


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