Governo, Meloni contro l’Università di Bologna: “Incomprensibile, inaccettabile e anticostituzionale”

Governo, Meloni contro l’Università di Bologna: “Incomprensibile, inaccettabile e anticostituzionale”

Governo, Meloni contro l’Università di Bologna: “Incomprensibile, inaccettabile e anticostituzionale”   Photo Credit: AnsaFoto.it/Fabio Frustaci


01 dicembre 2025, ore 17:00

Il riferimento è alla scelta dell’Ateneo felsineo di negare l'attivazione di un percorso di studi per i giovani ufficiali dell'Esercito Italiano, scelta già duramente criticata dai ministri Anna Maria Bernini e Guido Crosetto. Unibo replica: “Costi elevati”

Sulla nuova polemica sul rapporto fra università e forze armate, entra a gamba tesa la premier Giorgia Meloni. Con una nota durissima: “Ritengo che la decisione assunta dal Dipartimento di Filosofia dell'Università di Bologna di negare l'attivazione di un percorso di studi per i giovani ufficiali dell'Esercito Italiano sia un atto incomprensibile e gravemente sbagliato. Non si tratta solo di una scelta inaccettabile, ma di un gesto lesivo dei doveri costituzionali che fondano l'autonomia dell'Università. L'Ateneo, in quanto centro di pluralismo e confronto, ha il dovere di accogliere e valorizzare ogni percorso di elevazione culturale, restando totalmente estraneo a pregiudizi ideologici. Questo rifiuto implica una messa in discussione del ruolo stesso delle Forze Armate, presidio fondamentale della difesa e della sicurezza della Repubblica, come previsto dalla Costituzione”.

La difesa

“Arricchire la formazione degli ufficiali con competenze umanistiche – prosegue la presidente del Consiglio - è un fattore strategico che qualifica ulteriormente il servizio che essi rendono allo Stato. È proprio in questa prospettiva di difesa e di impegno strategico, spesso in contesti internazionali complessi, che la preparazione non può essere solo tecnica. Avere personale formato anche in discipline umanistiche garantisce quella profondità di analisi, di visione e di pensiero laterale essenziale per affrontare le sfide che alle Forze Armate sono affidate. Una preparazione completa è garanzia di professionalità per l'intera Nazione”.

Il sostegno

“Ribadisco personalmente e a nome del Governo - conclude Meloni - il pieno e incondizionato sostegno all'Esercito e alle Forze Armate e condanno fermamente ogni tentativo di isolare, delegittimare o frapporre barriere ideologiche a un dialogo istituzionale così fondamentale per l'interesse nazionale”. Tutto ha origine dal Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, generale Carmine Masiello, che aveva accusato l'Università di Bologna di aver rifiutato di attivare un corso di laurea in Filosofia per un gruppo selezionato di giovani ufficiali dell'Accademia di Modena. Dura era già stata la reazione del governo con la ministra dell'Università Bernini che aveva parlato di una decisione "discutibile", e quello della difesa, Guido Crosetto che aveva accusato i docenti di negare un corso ai militari che li difendono. Adesso la presidente del Consiglio rincara la dose.

Masiello

Anche sulla base delle dichiarazioni del generale Masiello che ha spiegato che il progetto mirava a "offrire nuove prospettive culturali e superare gli stereotipi", con un programma destinato a 10-15 militari dell'Esercito. L'iniziativa, secondo Masiello, avrebbe voluto promuovere il "pensiero laterale" e arricchire la formazione dei giovani graduati con competenze umanistiche. "Ho chiesto all'Università di Bologna di avviare un corso di laurea. Non hanno voluto", ha detto il generale, precisando che l'ateneo avrebbe negato la proposta "per timore di militarizzare la facoltà: è una cosa che mi ha molto deluso". Il generale ha definito l'episodio "sintomatico dei tempi in cui viviamo" e ha ribadito la necessità di una maggiore consapevolezza sul ruolo delle forze armate nella società e nel contesto internazionale. "La nostra opinione pubblica e soprattutto i giovani devono capire quale è il ruolo delle forze armate", ha chiosato.

Unibo

Intanto dal capoluogo emilianio è arrivata una precisazione sulla vicenda. “L’Università di Bologna non ha mai ‘negato’ né ‘rifiutato’ l’iscrizione a nessuna persona”, scrive l’Alma Mater. “Come per tutti gli atenei italiani, chiunque sia in possesso dei necessari requisiti può iscriversi liberamente ai corsi di studio dell’Ateneo, comprese le donne e gli uomini delle Forze Armate. Si ricorda, inoltre, che l’Università di Bologna collabora stabilmente con l’Accademia Militare di Modena, ai cui allievi, in virtù di specifici accordi ormai ventennali, sono riservati posti presso il Corso di Laurea in Medicina Veterinaria. Il tema oggetto di discussione riguarda non l’accesso ai corsi, bensì una richiesta di attivazione proveniente dall’Accademia, anche in virtù delle collaborazioni pregresse, per un percorso triennale di studi in Filosofia strutturato in via esclusiva per i soli allievi ufficiali”, sottolinea l’ateneo di Bologna. Il percorso prevedeva “180 Crediti formativi complessivi, lo svolgimento delle attività interamente presso la sede dell’Accademia, secondo il relativo regolamento interno, e un significativo fabbisogno didattico. L’Accademia si rendeva disponibile a sostenere i costi dei contratti di docenza. La proposta è pervenuta al Dipartimento di Filosofia, competente a valutare preliminarmente la sostenibilità didattica, la disponibilità di docenti, la coerenza con l’offerta formativa e l’insieme delle risorse necessarie, che vanno ben oltre il costo di eventuali contratti di docenza. Dopo un articolato confronto interno, il Dipartimento ha ritenuto di non procedere, allo stato dei fatti, alla deliberazione sull’attivazione del nuovo percorso”.



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