Governo, nel Def il Pil frena, Draghi è preoccupato: “Segnali negativi, pesa la guerra in Ucraina”

Governo, nel Def il Pil frena, Draghi è preoccupato: “Segnali negativi, pesa la guerra in Ucraina”

Governo, nel Def il Pil frena, Draghi è preoccupato: “Segnali negativi, pesa la guerra in Ucraina”


06 aprile 2022, ore 20:00

Il ministro dell’Economia Franco: “Quest’anno il Prodotto interno lordo crescerà non più del 4,7, ma del 2,9, e in caso di stop al gas russo la crescita potrebbe fermarsi allo 0,6%. Gli scenari sono incerti, a fine mese nuovo decreto da 9,5 miliardi”

"Il quadro economico è in peggioramento e i segnali sono negativi": lo ha spiegato in conferenza stampa il premier Mario Draghi, che ha invitato all'unità nazionale come nel caso della pandemia e ha garantito che verrà fatto tutto il necessario per aiutare le imprese e le famiglie: "Serve fiducia". Parole dunque di preoccupazione che trovano riscontro nei numeri: dal +6,6% messo a segno nel 2021, il Pil frenerà a +2,9% quest'anno (contro il +4,7% stimato nella Nadef ad ottobre), riducendo ulteriormente il ritmo negli anni successivi. Il deficit passerà invece dal 7,2% del Pil dello scorso anno al 5,6% di quest'anno. In questo caso l'obiettivo rimane identico a quello della Nadef, senza quindi prevedere uno 'scostamento' dei saldi, ma con uno spazio che permetterà comunque di varare nuove misure.

Il Documento

Il Def delinea infatti "una politica di bilancio oculata ma espansiva", in cui il deficit si muove su un sentiero di rientro "più graduale in confronto a quello tendenziale". Con risorse quindi destinate ad evitare proprio una eccessiva frenata e anzi ad accompagnare famiglie e imprese nel momento di difficoltà legato all' "impennata" dei prezzi e all'impatto della guerra tra Russia e Ucraina. Intanto per fine mese arriverà un nuovo decreto da 9,5 miliardi, di cui 5 per bollette e carburanti. 


La tabella

Ecco una tabella con i principali indicatori macroeconomici di finanza pubblica contenuti nel Documento di economia e finanza varato all’unanimità dal Consiglio dei ministri.
                                 
2021 2022 2023 2024 2025
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 PIL +6,6 +3,1 +2,4 +1,8 +1,5
 PIL NOMINALE +7,2 +6,3 +4,6 +3,7 +3,3
 DEFICIT-PIL -7,2 -5,6 -3,9 -3,3 -2,8
 DEBITO-PIL 150,8 147,0 145,2 143,4 141,4
 DEFLATORE CONSUMI (INFLAZIONE) +1,7 +5,8 +2,1 +1,8 +1,8


Il Family act

Intanto sostegni alla genitorialità e alla funzione sociale ed educativa delle famiglie, contrasto alla denatalità, indipendenza e autonomia finanziaria dei giovani e conciliazione famiglia-lavoro per entrambi i genitori, e in particolare delle donne; sono alcuni dei passaggi del Family act, il disegno di legge delega al governo approvato in via definitiva oggi dal Senato con 193 voti favorevoli, 10 contrari e 15 astenuti. Il provvedimento impegna l'esecutivo anche a rivedere i congedi parentali di paternità e di maternità fino al compimento del quattordicesimo anno di età del figlio e a introdurre detrazioni fiscali per le spese legate all'istruzione universitaria, per la locazione dell'immobile adibito ad abitazione principale o, per le giovani coppie, per l'acquisto della prima casa. "Vogliamo rimuovere e risolvere quelle fragilità che sono state ostacolo allo sviluppo del Paese", ha detto la ministra per le Pari opportunità, Elena Bonetti, intervenendo nell'Aula di Palazzo Madama. "Penso al lavoro femminile, alla mancanza di prospettiva per i giovani, al tema della denatalità. Sono risposte che dobbiamo alle attese delle bambine e dei bambini, delle donne e degli uomini che meritano di vivere in un Paese in cui la loro libertà, le loro aspettative, le loro ambizioni possano trasformarsi in progetti di vita concreti che davvero concorrano al progresso dell'intera società".
 

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