Governo, su Astrazeneca si cambia e il ministro Speranza accoglie il parere del Cts: Stop per gli under 60

Governo, su Astrazeneca si cambia e il ministro Speranza accoglie il parere del Cts: Stop per gli under 60

Governo, su Astrazeneca si cambia e il ministro Speranza accoglie il parere del Cts: Stop per gli under 60


11 giugno 2021, ore 18:53 , agg. alle 19:43

Per la seconda dose dovrà essere utilizzato Pfizer o Moderna. Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Locatelli: “Ci sono tutti i presupposti per ipotizzare che combinare due tipologie di vaccini non porti alcuno svantaggio, ma anzi qualche vantaggio"

Il vaccino AstraZeneca potrà essere somministrato soltanto a chi ha più di 60 anni. Per la seconda dose dovrà invece essere utilizzato Pfizer o Moderna. È questa la decisione del Comitato tecnico scientifico, consegnata al ministro della Salute Roberto Speranza. Dopo tre giorni di riunioni il Cts ha trovato l’accordo su come procedere per rispondere agli interrogativi di governatori ed esperti. Gli eventi avversi degli ultimi giorni avevano infatti spinto il ministero della Salute a chiedere un nuovo parere sull’opportunità di continuare a somministrare AstraZeneca ai ragazzi. Gli scienziati hanno esaminato numerosi studi, anche tedeschi, sulle controindicazioni per i giovani e alla fine si sono trovati d’accordo sulla necessità di sospendere le somministrazioni. E di indicare come alternativa per la seconda dose Pfizer o Moderna. «Le raccomandazioni del Cts sul vaccino saranno tradotte dal governo in modo perentorio e non solo come raccomandazioni», ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza in conferenza stampa.


La posizione del Commissario

Il generale Figliuolo non nasconde che la decisione di somministrare Astrazeneca solo agli over 60 "avrà qualche impatto sul piano vaccinale, ma sono sicuro che fra luglio e agosto riusciremo a mitigare questo impatto". In totale, ha aggiunto, comunque "sono potenzialmente 7,4 i milioni di italiani sopra i 60 anni che potranno ricevere ancora il vaccino di Astrazeneca". Di questi, 3,5 milioni devono ancora ricevere entrambe le dosi, mentre 3,9 devono avere solo la seconda. In totale serviranno, ha spiegato Figliuolo, 10,9 milioni di dosi di Astrazeneca. Se dovessero avanzare le dosi, potrebbero andare ai Paesi Covax, con le prescrizioni sanitarie previste in quei Paesi". La speranza del commissario straordinario è che "se non ci saranno altri intoppi, riusciremo a chiudere la partita dall'intera campagna vaccinale entro fine settembre".


Gli under 12

Ci sono "tutti i presupposti - ha detto Locatelli - per ipotizzare che combinare due tipologie di vaccini non porti alcuno svantaggio, ma anzi qualche vantaggio". Per quanto riguarda l'ipotesi di una campagna vaccinale per gli under 12, Locatelli ha ribadito che "in pediatria la vaccinazione con l'unico vaccino approvato, Pfizer, ha il chiaro obiettivo di ridurre la circolazione vitale, di proteggere i soggetti in età pediatrica perché qualcuno potrebbe avere complicanze gravi e di proteggere chi vive a contatto con bambini. Quindi ci sono tutti i presupposti per condurre una campagna di vaccinazione anche in età pediatrica".


Il punto

Durante la conferenza è stato anche fatto un punto sulla campagna di immunizzazione anti-Covid. "Siamo quasi a 1 italiano su 2 che ha ricevuto la prima dose ma dobbiamo ancora accelerare", ha detto il ministro Speranza. E il coordinatore del Cts, Franco Locatelli, ha confermato: "Il 45% della popolazione ha ricevuto almeno una dose e quasi 1 su 4 ha ricevuto l'intero ciclo di vaccinazioni e ciò ha consentito di registrare tutta una serie di miglioramenti dei parametri epidemiologici. Siamo a 600 posti di terapie intensive - ha concluso - mentre ad aprile eravamo ad un numero 6 volte superiore".



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