Gran Bretagna, si riapre parzialmente, al porto di Dover file di camion e tir in attesa di partire per la Francia

Gran Bretagna, si riapre parzialmente, al porto di Dover file di camion e tir  in attesa di partire per la Francia

Gran Bretagna, si riapre parzialmente, al porto di Dover file di camion e tir in attesa di partire per la Francia


23 dicembre 2020, ore 10:21 , agg. alle 16:46

La porta con il continente è stata riaperta nella notte: il porto di Dover sulla costa della Gran Bretagna da cui transitano veicoli, merci e passeggeri diretti verso la Francia e il resto d’Europa è tornato operativo; si parte solo se il test Covid è negativo; per gli italiani tempi più stretti per il rientro a casa

Ok a rientri dalla Gran Bretagna da Francia, Belgio e Olanda

Il porto britannico di Dover è stato riaperto al traffico in uscita in seguito all'accordo trovato tra Regno Unito e Francia che mette fine al divieto temporaneo imposto in seguito alla scoperta della nuova variante del coronavirus. Erano migliaia i camionisti bloccati nel Regno Unito e ci sono file lunghissime di tir e mezzi pesanti che attendono di lasciare il Paese. Il primo traghetto a salpare da Dover, il 'Cotes des Flandres', è arrivato sulla costa francese, a Calais verso le 3.30 del mattino, ora locale, seguito dopo poco tempo da un’altra nave con passeggeri a bordo. I passeggeri di più di 11 anni per lasciare la Gran Bretagna dovranno presentare il risultato di un test negativo per il Covid effettuato non oltre le 72 ore precedenti alla partenza. Oltre alla Francia, anche il Belgio e l’Olanda hanno disposto la riapertura parziale di confini con il Regno Unito per consentire il rientro dei connazionali e sbloccare il traffico delle merci attraverso il canale della Manica. Restano invece i blocchi da parte della Germania, della Spagna e dall’Irlanda.

Scatta il piano di rientro per gli italiani, obbligatori doppio tampone e quarantena una volta atterrati

I nostri connazionali sorpresi dal divieto di lasciare il Regno Unito scattato domenica, potranno tornare, perlomeno quelli residenti in Italia e quelli in condizioni di criticità e urgenza. Dovranno però sottoporsi a un doppio tampone, prima e dopo il viaggio, per attestare di essere negativi al virus e comunque dovranno fare la prevista quarantena di 14 giorni una volta atterrati. Esclusi invece quelli che risiedono stabilmente nel Regno Unito e chi pensava solo di visitare le famiglie per Natale e Capodanno. Guardando ai dati raccolti fra le compagnie aeree, la sola Alitalia ha cancellato o rinviato le prenotazioni di circa 1.100 passeggeri che avrebbero dovuto volare fra il Regno Unito e l'Italia dal 20 al 31 dicembre. Se si allarga invece ad altri vettori operativi su queste rotte, fino all’Epifania, si stima che più di 15 mila persone potrebbero restare bloccate o essere costrette a rivedere i propri piani. Dopo una riunione interministeriale tra Esteri, Salute e Trasporti, si sono stabilite le condizioni per consentire i rientri. Da domenica, centinaia di italiani hanno tempestato di telefonate e mail il consolato italiano a Londra per lamentare di essere rimasti bloccati, per ottenere informazioni e chiedere una soluzione d'emergenza. Per definire le modalità di attuazione del piano di rientro, però si sta lavorando ancora. Alitalia ha manifestato la propria disponibilità per consentire i rimpatri e ha spiegato di essere in attesa di indicazioni da parte del governo e del ministero degli Esteri.


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