Grido d'allarme di palestre e impianti sciistici, i gestori sono allo stremo e chiedono al governo la riapertura

Grido d'allarme di palestre e impianti sciistici, i gestori sono allo stremo e chiedono al governo la riapertura

Grido d'allarme di palestre e impianti sciistici, i gestori sono allo stremo e chiedono al governo la riapertura


12 gennaio 2021, ore 09:00 , agg. alle 11:51

Palestre, piscine e impianti sciistici fermi, i gestori lamentano una situazione allo stremo e confidano in una riapertura quanto prima, ma il nuovo Dpcm potrebbe contenere ulteriori rinvii

La riapertura di palestre, piscine e impianti sciistici stenta ad arrivare e gli operatori del settore cominciano a lamentarsi di essere arrivati allo stremo, intanto dal governo non arrivano segnali incoraggianti per questi settori. Ulteriori chiusure potrebbero mettere queste attività seriamente in crisi. Per quanto riguarda lo sci, il nuovo Dpcm su cui è al lavoro il governo, potrebbe contenere uno slittamento dell'apertura degli impianti sciistici e per i gestori diventa necessaria un'incisiva azione tesa a garantire immediati ed adeguati ristori economici al settore, secondo il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, il quale ha inviato una lettera ai ministri Roberto Speranza, Francesco Boccia e Roberto Gualtieri. Quest’anno le montagne sono ricoperte di neve e gli operatori aspettano solo i turisti, intanto dopo la riunione di ieri con il governo, le Regioni ritengono necessaria una riflessione complessiva sulle misure e sulle limitazioni da adottare per le attività previste per le diverse aree del territorio nazionale.

Le palestre

Anche le palestre sono allo stremo, le chiusure forzate di questi mesi stanno mettendo a dura prova il settore e il presidente dell’Associazione nazionale impianti sport & fitness, Giampaolo Duregon lancia il grido d’allarme: "Siamo allo stremo, confidiamo in una riapertura al più presto, i nostri centri sportivi sono in sicurezza da ottobre". Questo è un momento molto difficile per chi gestisce una palestra e il più che probabile slittamento della riapertura, spostato di qualche settimana che potrebbe essere inserita nel prossimo Dpcm potrebbe aggravare una situazione già al limite. Il tema di palestre e piscine dovrebbe essere al centro di una riunione con il Comitato tecnico scientifico.

Le palestre sono sicure

Nei centri sportivi il virus non circola proprio, sono state prese tute le misure necessarie, sostiene ancora Duregon: "indagini reali dicono che siamo scesi sotto l'uno per mille tra i frequentatori dei centri sportivi che hanno uno stile di vita sano e sono i primi a proteggersi. Speravamo di poter riaprire il 18 gennaio, al più tardi il 25 o il primo febbraio, c'era un fermento positivo. Ma questi ultimi dati non sono confortanti per cui si è bloccata questa ipotesi di riapertura. La data è sicuramente scivolata in avanti ma noi siamo veramente allo stremo. Se da una parte riaprire con le restrizioni e soprattutto con un Covid che mette paura a tutti non è semplice, però se mai ricominciamo”.


La pandemia pesa sugli incassi e sulla sopravvivenza di palestre e piscine

La chiusura prolungata è anche pesante dal punto di vista economico, la maggior parte dei centri sportivi sono attività senza fini di lucro, molte sono le società sportive dilettantistiche che presentano conti quasi in pari ed utilizzano le loro entrate per pagare le spese. "C'è un flusso economico crollato a zero - evidenzia il n.1 dell'Anif, Duregon - di un miliardo di euro al mese per centomila centri sportivi italiani i quali invece continuano a pagare spese fisse e sono veramente allo stremo anche perché i ristori per le società non bastano".


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