"Ho visto città distrutte, ragazzi morti che venivano portati via dalle macerie": il racconto di Giletti in radiovisione su RTL 102.5 al ritorno dalla guerra

"Ho visto città distrutte, ragazzi morti che venivano portati via dalle macerie": il racconto di Giletti in radiovisione su RTL 102.5 al ritorno dalla guerra

"Ho visto città distrutte, ragazzi morti che venivano portati via dalle macerie": il racconto di Giletti in radiovisione su RTL 102.5 al ritorno dalla guerra


25 marzo 2022, ore 10:00

Giletti è stato in Ucraina. La scorsa settimana, il giornalista ha realizzato una puntata speciale di "Non è l'Arena" dai luoghi dell'orrore e stamattina, in radiovisione su RTL 102.5, ha raccontato la sua esperienza e le paure vissute in quei momenti

Stamattina Massimo Giletti, in radiovisione su RTL 102.5 durante "Giletti 102.5", ha raccontato la sua esperienza e le paure che ha vissuto in Ucraina.

 “Diffido sempre di chi dice che non ha paura, se non hai paura non capisci da dove possono arrivare dei rischi e dei pericoli. La paura fa parte di una normale intelligenza, chi non ha paura è un folle. Ci sono i folli, ben vengano perché danno vita a cose che altrimenti non vedremmo”, ha detto Giletti in radiovisione su RTL 102.5. “L’angoscia ce l’hai, soprattutto quando percorri scoperto trecento chilometri e ci metti sette ore per farli, in mezzo a carri armati e tank militari pieni di benzina per cui diventi un obiettivo, perché lì esiste un’unica strada che porta da Odessa verso il fronte. Questo fa paura di questo lavoro, è normale, l’importante è cercare di vederlo con i propri occhi. Andare lì, permettere alle persone che raccontano la guerra di avere qualche elemento in più del racconto che facciamo, perché stando qui comodi e tranquilli non possiamo avere quelle verità che solo lì è possibile vedere”.

CHI CONDANNA PUTIN MA PENSA CHE L’UCRAINA POTREBBE ARRENDERSI

L’Occidente ha tantissime colpe, ma la premessa è che c’è un uomo come Putin che ha deciso di invadere un Paese come l’Ucraina. Io ho visto città distrutte, ragazzi giovanissimi morti davanti a me che venivano portati via dalle macerie”, ha raccontato Giletti. “Oggi dobbiamo lavorare sul dialogare, quanto ci abbiamo provato? Secondo me mai mettere in un angolo un dittatore, chiuderlo lì non è positivo perché nel momento in cui si sente chiuso può reagire in modo peggiore. Ci facciamo dettare la linea dagli Stati Uniti? Certo, le sanzioni assolutamente sì”. E ancora: “Macron non viene ritenuto credibile da Putin a causa dei famosi accordi di Minks sottoscritti dallo stesso Macron e non rispettati per otto anni per colpe ucraine e ovviamente della Russia. Bisognerebbe individuare un nuovo leader europeo con cui mandare avanti i rapporti. Questa guerra riguarda tutti ma riguarda soprattutto noi e lo dice uno che è assolutamente dalla parte dell’Ucraina”.


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