I fatti principali del 2020 nel mondo, dall'elezione di Biden al Black Lives Matter, passando per il rischio di conflitto USA-Iran

I fatti principali del 2020 nel mondo, dall'elezione di Biden al Black Lives Matter, passando per il rischio di conflitto USA-Iran

I fatti principali del 2020 nel mondo, dall'elezione di Biden al Black Lives Matter, passando per il rischio di conflitto USA-Iran


31 dicembre 2020, ore 17:00

E' stato l'anno del Covid, ma altre cose sono accadute nel mondo, su tutte l'elezione del 46esimo presidente degli Stati Uniti d'America

Nell’anno della pandemia mondiale anche altri avvenimenti hanno riempito il 2020. Si è cominciato con una crisi internazionale tra USA e Iran.

La crisi USA - IRAN

L'ayatollah Ali Khamenei annunciava ritorsioni durissime agli Stati Uniti, il segretario di Stato Mike Pompeo affermava che la decisione di Donald Trump ha salvato le vite, mentre per l’Europa e la Farnesina gli sviluppi sono preoccupanti e il rischio è un’escalation che sfugga di mano. Era questo il quadro della situazione dopo uccisione del potente capo militare iraniano Qassem Soleimani, un raid ordinato dal presidente Trump in persona per impedire azioni ostili da parte delle formazioni filo-iraniani in Iraq e nella regione dopo il precipitare degli eventi che si era registrato tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020.

La pandemia

Subito dopo le notizie arrivano dalla Cina, da Wuhan. Tutti isolati per una forma di coronavirus che viene chiamato Covid-19. Dalla Cina arriva in tutto il mondo. E’ una pandemia mondiale che mette in ginocchio le economie e causa più di un milione di morti in tutto il pianeta. Sarà il più importante e drammatico evento di quest’anno.

Black Lives Matter

La morte di George Perry Floyd, avvenuta il 25 maggio 2020 nella città di Minneapolis, in Minnesota, venne registrata all'Hennepin County Medical Center, l'ospedale dove fu portato dopo aver perso conoscenza. La morte seguì al suo arresto da parte di quattro agenti di polizia intervenuti in seguito alla chiamata di un negoziante. Il filmato dell'arresto, in cui l'agente di polizia Derek Chauvin tiene immobilizzato Floyd tenendo per molti minuti il suo ginocchio sul collo, ebbe vasta diffusione nei media internazionali e portò a molte manifestazioni di protesta contro l'abuso di potere da parte della polizia, accusata anche di comportamenti razzista. Il 27 maggio 2020 una manifestazione tenutasi a Los Angeles, organizzata dal movimento Black Lives Matter, ha commemorato la morte di Floyd. La protesta violenta si è ben presto diffusa nelle città di New York, Detroit, Los Angeles, Atlanta, Portland, Richmond, Oakland e San Jose.

La Brexit

Ma è stato anche l’anno della Brexit. L’Europa ha detto ‘sì’. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e quello del Consiglio, Charles Michel, hanno firmato l’accordo di commercio e cooperazione con il Regno Unito che regolerà i nuovi rapporti commerciali tra l’Unione europea e Londra in vista del definitivo divorzio. Un’intesa raggiunta nei giorni scorsi grazie all’intervento proprio di von der Leyen e del primo ministro britannico, Boris Johnson, che hanno condotto colloqui a oltranza per evitare un no deal. Poi il via libera del Parlamento di Westminster e la firma del premier. L’accordo entrerà in vigore in maniera provvisoria fino al 28 febbraio, quando, dopo l’ok del Consiglio Ue, il Parlamento europeo si riunirà in plenaria per votare il via libera definitivo, passaggio che non è stato possibile fare prima della fine del 2020 a causa dei tempi ristretti.

Il 46esimo presidente degli Stati Uniti

Ed il 2020 è stato anche l’anno del 46esimo presidente degli Stati Uniti. Joe Biden ha battuto il presidente in carica Donald Trump. Nella giornata di lunedì 14 dicembre, su un totale di 538, 306 grandi elettori hanno votato per il democratico Joe Biden, superando la soglia di 270 richiesta per essere ufficialmente eletto presidente degli Stati Uniti. Il presidente uscente Donald Trump, che ha ottenuto 232 voti, ha quindi perso non solo nel voto popolare dell’Election Day del 3 novembre (con uno scarto di quasi 7 milioni di voti), ma anche all’interno del Collegio elettorale statunitense. Così si sono concluse sei settimane di tentativi da parte di Trump di invalidare i risultati della consultazione popolare, attraverso numerose azioni legali (non ultima quella presentata alla Corte Suprema) e fake news largamente diffuse per accusare Biden e il Partito democratico di aver commesso brogli e irregolarità nel processo elettorale. Trump ha continuato a fare ostruzionismo verso l’insediamento di Biden fino alla fine di novembre, quando ha permesso l’avvio del passaggio di consegne dall’amministrazione uscente al team del presidente eletto.


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