I riti della Pasqua, Papa Francesco in San Pietro per la Veglia Pasquale

I riti della Pasqua, Papa Francesco in San Pietro per la Veglia Pasquale, odio e guerre i nostri macigni

I riti della Pasqua, Papa Francesco in San Pietro per la Veglia Pasquale, odio e guerre i nostri macigni   Photo Credit: foto agenzia fotogramma.it


30 marzo 2024, ore 21:12

Spinto sulla sedia a rotelle, Papa Bergoglio è entrato in san Pietro per la celebrazione della Veglia Pasquale, nell'omelia il Pontefice ha detto di non lasciarci imprigionare dai macigni della morte

Dopo la defezione di ieri alla Via Crucis al Colosseo, comunicata all’ultimo momento, oggi il Vaticano ha confermato la presenza di Papa Francesco alla Veglia Pasquale nella Basilica Vaticana. Così è stato. poco prima delle 19.30, Bergoglio, spinto sulla sedia a rotelle, è entrato nella Basilica di San Pietro per presiedere la solenne Veglia Pasquale della Notte Santa.  Si tratta di una cerimonia abbastanza lunga, circa due ore, che è iniziata con la suggestiva  benedizione del fuoco Alla processione verso l'Altare, con il cero pasquale acceso e il canto dell'Exsultet, hanno fatto seguito  la Liturgia della Parola e la Liturgia Battesimale, nel corso della quale il Papa ha amministrato il sacramento dell'iniziazione cristiana a otto neofiti adulti: quattro italiani, due coreani, un giapponese e una albanese. Le stesse persone hanno poi ricevuto cresima e la prima comunione. Oggi il Pontefice ha avuto una mattinata di riposo. Mentre domani, nel giorno in cui Gesù ritorna in vita e gli angeli annunciano la sua Resurrezione, Bergoglio celebrerà la Messa di Pasqua nella Basilica di San Pietro e impartirà la benedizione Urbi et Orbi.


L'omelia

"A volte sentiamo che una pietra tombale è stata pesantemente poggiata all'ingresso del nostro cuore, soffocando la vita, spegnendo la fiducia, imprigionandoci nel sepolcro delle paure e delle amarezze, bloccando la via verso la gioia e la speranza". Queste le parole pronunciate da Papa Francesco nell'omelia della Veglia Pasquale. Il Pontefice ha poi aggiunto che  "Sono 'macigni della morte e li incontriamo, lungo il cammino, in tutte quelle esperienze e situazioni che ci rubano l'entusiasmo e la forza di andare avanti: nelle sofferenze che ci toccano e nelle morti delle persone care, che lasciano in noi vuoti incolmabili, nei fallimenti e nelle paure che ci impediscono di compiere quanto di buono abbiamo a cuore, in tutte le chiusure che frenano i nostri slanci di generosità e non ci permettono di aprirci all'amore,; nei muri di gomma dell'egoismo e dell'indifferenza, che respingono l'impegno a costruire città e società più giuste e a misura d'uomo; in tutti gli aneliti di pace spezzati dalla crudeltà dell'odio e dalla ferocia della guerra". Sempre secondo Bergoglio, "quando sperimentiamo queste delusioni, abbiamo la sensazione che tanti sogni siano destinati ad essere infranti e anche noi ci chiediamo angosciati: chi ci rotolerà la pietra dal sepolcro?". Poi ha proseguito dicendo che "la Pasqua di Cristo è la vittoria della vita sulla morte, il trionfo della luce sulle tenebre, la rinascita della speranza dentro le macerie del fallimento. È il Signore, Dio dell'impossibile che, per sempre, ha rotolato via la pietra e ha cominciato ad aprire i nostri sepolcri, perché la speranza non abbia fine". "Da quel momento, ha detto ancora Francesco, se ci lasciamo prendere per mano da Gesù, nessuna esperienza di fallimento e di dolore, per quanto ci ferisca, può avere l'ultima parola sul senso e sul destino della nostra vita". Infine: "se ci lasciamo afferrare dal Risorto, nessuna sconfitta, nessuna sofferenza, nessuna morte potranno arrestare il nostro cammino verso la pienezza della vita"



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