Il 2020 è stato un anno nero per il turismo in Italia, in 12 mesi persi 240 milioni di presenze con un calo del 55%

Il 2020 è stato un anno nero per il turismo in Italia, in 12 mesi persi 240 milioni di presenze con un calo del 55%

Il 2020 è stato un anno nero per il turismo in Italia, in 12 mesi persi 240 milioni di presenze con un calo del 55%


01 gennaio 2021, ore 20:00 , agg. alle 21:11

Secondo uno studio di Assoturismo Confesercenti, in italia, negli ultimi 12 mesi, è stato registrato un calo del 55% di presenze turistiche, come non succedeva dal 1969

Gli ultimi 12 mesi, anche per il turismo italiano, sono stati davvero da dimenticare, a causa dell'emergenza Covid. Nel 2020, infatti, sono stati registrati cali totali per 240 milioni di presenze turistiche, in percentuale un meno 55%, facendo tornare il nostro mercato ai livelli del 1969, oltre 50 anni fa. Una crisi che ha colpito, in generale, un pò tutti, dalle attività ricettive ai servizi turistici in senso stretto, dai negozi agli esercizi pubblici che, proprio negli ultimi 12 mesi, hanno perso viaggiatori e un indotto di 50 miliardi di euro di consumi

I danni economici per il Capodanno 

Il Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti ha delineato, quindi, un quadro davvero negativo nell'anno dell'esplosione della pandemia di Coronavirus in Italia. Il solo lockdown stabilito per la fine dell'anno farà perdere, nel complesso, al settore, almeno 3,5 milioni di turisti italiani e stranieri. Per capire meglio la portata del disastro economico, ci sarebbero stati 10,4 milioni di presenze, nei mesi estivi, per una spesa in beni e servizi di 1,2 miliardi di euro. Questo proprio nell'anno in cui, calendario alla mano, ci sarebbero stati spostamenti per festeggiare l'arrivo del nuovo anno spalmati in almeno cinque giorni, da mercoledì 30 dicembre a domenica 3 gennaio del 2021. 


Il bilancio del 2020

Il bilancio finale del 2020 è il racconto in un anno storico, in negativo, e che, purtroppo, rischia di lasciare segni anche per l'immediato futuro. Negli ultimi dodici mesi, sempre secondo lo studio di Assoturismo Confesercenti, il Covid ha bruciato 83,6 milioni di pernottamenti di turisti italiani e 157,1 milioni di turisti stranieri, mentre gli arrivi hanno registrato un ribasso del 61,8%, a quota 50,2 milioni. Il crollo maggiore è stato registrato per gli stranieri che hanno trascorso, in Italia, 63,5 milioni di notti, il 71,2% in meno rispetto al 2019. Dati meno drammatici, dal punto di vista economico, invece, per i pernottamenti dei nostri connazionali che arriveranno a 132,5 milioni con un calo del 38,7%.

L'impatto della crisi da Coronavirus sui consumi

Il crollo delle presenze turistiche ha avuto conseguenze, ovviamente, sui nostri consumi. Insomma, per intenderci bene, la minore domanda di beni e servizi, nei diversi settori di attività, ha portato a una decisa riduzione anche delle spese. Calcolando il movimento dei turisti in strutture ricettive ufficiali, aggiungendo pure il flusso di vacanzieri nelle seconde case, ed ancora ospiti presso amici e parenti, il bilancio di quanto perso arriva a 50,1 miliardi di euro, di cui oltre 32,9 miliardi in consumi degli stranieri e oltre 17,1 miliardi di spesa dei connazionali. "E' una crisi senza precedenti per il settore, con presenze turistiche più che dimezzate e prospettive ancora azzerate, difficile che i flussi di viaggiatori riprendano prima della seconda metà del prossimo anno", ha affermato Vittorio Messina, presidente nazionale di Assoturismo Confesercenti. "In questa situazione", ha continuato Messina, "serve un piano per ripartire. I sostegni a fondo perduto devono proseguire, ma non basta, sono fondamentali investimenti importanti e mirati al rilancio delle imprese del turismo, piccole, medie e grandi. Un comparto che è tra i più colpiti in assoluto dall'emergenza pandemica, vitale per la ripresa della nostra economia, di cui normalmente contribuisce a generare, direttamente ed indirettamente, il 13% del Pil". 


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