Il calcio è ai box per il coronavirus, ma non si ferma l'aggiornamento delle regole, novità in arrivo per la prossima stagione

Il calcio è ai box per il coronavirus, ma non si ferma l'aggiornamento delle regole, novità in arrivo per la prossima stagione

Il calcio è ai box per il coronavirus, ma non si ferma l'aggiornamento delle regole, novità in arrivo per la prossima stagione


19 aprile 2020, ore 16:00

L'ex arbitro Angelo Bonfrisco spiega le modifiche al regolamento decise dall'International Football Association Board

I campionati di calcio professionistici sono fermi praticamente in tutto il mondo, salvo l’eccezione incredibile della Bielorussia, dove si continua a giocare, anche con la presenza del pubblico sugli spalti, ma per la prossima stagione avremo alcune modifiche alle regole decise, in questi giorni, dall’Ifab.

Che cosa è l’Ifab ?

L’acronimo Ifab sta per Internationl Football Association Board ed è un’organizzazione nata a Londra nel 1886, con sede attualmente a Zurigo, composta da 8 esperti e indipendente dalla Fifa dal 2014. L’Ifab ha il potere di stabilire qualsiasi modifica e innovazione delle regole del calcio a livello internazionale e nazionale, vincolando alla loro osservanza tutte le federazioni a livello professionale e dilettantistico.

Le novità per la stagione 2020/2021

A spiegarci le principali modifiche al regolamento di gioco è Angelo Bonfrisco, arbitro di serie A e B tra il 1993 e il 2000. “Innanzitutto diciamo che dovrebbero entrare in vigore con l’inizio del prossimo campionato”, precisa subito Bonfrisco. “Tra le novità direi di partire con quella che riguarda il fallo di mano in attacco. La nuova regola dice che una rete sarà annullata solo quando, il tocco di mano avverrà immediatamente prima dell’assegnazione del gol, mentre prima veniva punito semplicemente valutando l’azione di attacco nella sua globalità”.

L’uso del Var

L’indicazione di massima dell’Ifab è quella di chiamare più spesso gli arbitri al monitor del Var sul campo per controllare tutte le azioni soggettive, ma sarà vietato diffondere l’audio delle conversazioni del collegio arbitrale. “Sostanzialmente non cambierà nulla”, afferma Bonfrisco, “è stato però sottolineato che sui falli oggettivi si continuerà a non revisionare l’episodio da parte dell’arbitro di campo”.

Falli di mano

“Nel caso in cui l’attaccante tocchi accidentalmente la palla con la mano”, dice l’ex arbitro, “sarà penalizzato solo se il gioco terminerà subito in porta o in un’occasione ovvia a favore dell’attaccante o della sua squadra”. Al fine di determinare chiaramente il fallo di mano, il limite del braccio è stabilito nel punto inferiore dell’ascella. 

Calci di rigore e ammonizioni

“Se il portiere viola le regole del gioco, ma la palla non entra in porta o rimbalza sui pali o sulla traversa, il rigore non verrà ripetuto”, come è stato fatto fino ad ora sottolinea l’ex direttore di gara monzese, “a meno che l’infrazione del portiere non abbia chiaramente influenzato il tiratore”. “Se il portiere viene sanzionato e il tiro viene ripetuto, il portiere stesso verrà avvertito per una prima infrazione, durante il gioco o ai rigori, e verra’ sanzionato con un cartellino giallo in caso di altra infrazione”. “I cartellini gialli mostrati durante la partita, inclusi i supplementari, non saranno presi in considerazione nella sequenza degli eventuali calci di rigore. Se vengono mostrati due cartellini gialli allo stesso giocatore, uno durante la partita e l’altro nella sequenza dei rigori, appariranno nel registro dell’arbitro come due cartellini e non come un’espulsione”.

Il portiere gioca la palla due volte

“Nel caso in cui il portiere giochi la palla in modo irregolare una seconda volta, dopo aver ripreso il gioco, cioè prima che un altro giocatore la tocchi, verrà applicata la sanzione disciplinare corrispondente, anche se ha toccato la palla la seconda volta con il braccio o con la mano”.

Non dimentichiamo il calcio giovanile

Da Angelo Bonfrisco anche un appello accorato per il calcio giovanile. “Sono molto vicino ai giovani”, dice l’ex arbitro, “c’è tanta preoccupazione, dal punto di vista della salute, ma anche a livello economico. Questo mondo non è solo sport nel senso stretto, ma anche lavoro. Tante sono le persone che danno da vivere alle proprie famiglie grazie al calcio giovanile e a quello amatoriale. Giusto parlarne, anche loro non vanno dimenticati”.


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