Il Censis disegna un'Italia che cresce poco o non cresce affatto, italiani più insicuri dopo il Covid

Il Censis disegna un'Italia che cresce poco o non cresce affatto, italiani più insicuri dopo il Covid

Il Censis disegna un'Italia che cresce poco o non cresce affatto, italiani più insicuri dopo il Covid   Photo Credit: agenziafotogramma.it


02 dicembre 2022, ore 12:14

Il nuovo rapporto parla di un Paese che "non regredisce ma che non matura"

È un'Italia sostanzialmente immobile quella che il Censis disegna nel suo rapporto annuale di un Paese che "vive in uno stato di latenza", che "non regredisce ma non matura", e che fatica a guardare al futuro dopo quattro crisi profonde in tre anni: la pandemia, l’impennata del costo della vita, la guerra in Europa e il caro energia. Secondo il rapporto il nostro Paese non cresce abbastanza anche per una macchina amministrativa inadeguata, una giustizia che presenta disparità territoriali, una manifattura che soffre un sistema logistico fragile, un sistema dell’istruzione che vedrà sempre meno studenti e un sistema sanitario che soffre la mancanza di medici.

Il rapporto

Ancora una volta il rapporto Censis disegna l'Italia di oggi, toccando diversi temi e settori. Un'Italia in cui diminuiscono i reati (-25% in dieci anni), ma in cui aumentano quelli di violenza sessuale, estorsioni e frodi sul web. Un'Italia in cui cresce l'astensionismo che ha visto quasi diciotto milioni di cittadini non andare alle urne alle scorse elezioni, di fatto il doppio rispetto al 2006. Ancora: il 66% degli italiani si sente insicuro, il 10% in più rispetto al periodo ante Covid, e il 61% teme una guerra mondiale. Resta comunque uno sguardo al pianeta: il 91% degli italiani si dichiara pronto a cambiare il proprio stile di vita per una società più sostenibile. Sul fronte dei numeri, la forte crescita delle esportazioni degli ultimi mesi compensa un calo della domanda interna maschera il calo della domanda interna e la rimodulazione dei consumi.

L'Italia di oggi

"Il nostro Paese, nonostante lo stratificarsi di crisi e difficoltà, non regredisce grazie allo sforzo individuale, ma non matura" scrive il Censis nel suo nuovo rapporto. L'Italia "riceve e produce stimoli a lavorare, a mettersi sotto sforzo, a confrontarsi con le ferite della storia, ma non manifesta una sostanziale reazione: rinuncia alla pretesa di guardare in avanti. Vive in una sorta di latenza di risposta". Rispetto alle crisi vissute negli ultimi anni, il rapporto parla di "sconvolgimenti veloci, inaspettati e difficili da metabolizzare". Si guarda al futuro con difficoltà, con un comparto istruzione che vedrà sempre meno studenti e uno sanità che vedrà sempre meno medici e infermieri, che porta il 67% degli italiani a consultare web e social per sintomi e malattie.


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