Il Covid ha affossato il trasporto aereo, nel 2020 - 72,5% di passeggeri in Italia; ora si prova a ripartire

Il Covid ha affossato il trasporto aereo, nel 2020 - 72,5% di passeggeri in Italia; ora si prova a ripartire

Il Covid ha affossato il trasporto aereo, nel 2020 - 72,5% di passeggeri in Italia; ora si prova a ripartire


20 luglio 2021, ore 14:00 , agg. alle 14:22

I dati diffusi oggi dall'Enac rivelano che nel 2020, a causa della pandemia, il calo di passeggeri in Italia è stato del 72,5%; Ryanair è la compagnia più utilizzata nel nostro paese, davanti ad Alitalia

Da qualche settimana, gli aeroporti sembrano aver ripreso vita. Ci sono ancora limitazioni sui viaggi, per raggiungere alcune destinazioni è obbligatorio compilare moduli e presentare referti di tamponi negativi. Ma la sensazione è che i cittadini abbiano voglia di partire e ripartire. E in quest’ottica si affronta più volentieri una coda al check in o ai controlli di sicurezza, soprattutto se si sta partendo per andare in vacanza. Non c’erano attese durante il lockdown, ma i pochi autorizzati a viaggiare si sentivano come fantasmi dentro scali deserti, con tutti i negozi e i punti di ristoro chiusi. Quella fase sembra superata, ma ha lasciato strascichi pesantissimi.

POCHI PASSEGGERI

Secondo i dati pubblicati questa mattina dall’ENAC, l’ente nazionale per l’aviazione civile, nel 2020 in Italia il traffico aereo è stato pesantemente affossato dalla pandemia: nell’anno del Covid sono transitati negli aeroporti italiani 52 milioni e 700 mila passeggeri, facendo registrare un calo del 72,5% rispetto all’anno precedente. Il calo è stato più significativo sui voli internazionali (-78,3%), mentre in ambito nazionale la diminuzione è stata del 61,1%. Il 2020, sottolinea l'ente nazionale dell'aviazione civile, è stato caratterizzato dalla diffusione della pandemia da COVID-19 che fin dal mese di marzo ha avuto profonde ripercussioni sul trasporto aereo in tutto il mondo. In Italia dopo una prima chiusura ai voli provenienti dalla Cina e dalle zone limitrofe, il traffico aereo ha subìto una drastica riduzione evidenziata in una prima fase nella domanda da parte dei passeggeri e successivamente nell'offerta dei voli. I vari lockdown, nella prima parte dell'anno, hanno portato, in particolare su alcuni aeroporti nazionali, a un fermo pressoché totale dei voli passeggeri.

UN MILIARDO IN FUMO

Le conseguenze economiche sono state drammatiche. I gestori delle società aeroportuali hanno complessivamente fatto registrare una perdita che si aggira intorno al miliardo di euro nel solo periodo tra marzo e settembre del 2020. L’emorragia ha riguardato soprattutto il settore del trasporto passeggeri, il cargo e i voli provati hanno mostrato una maggior capacità di resistere. Secondo l’ENAC, gli effetti della pandemia si sono sentiti anche sugli investimenti aeroportuali programmati. Questa contingenza negativa ha comportato pesanti ripercussioni sullo sviluppo delle infrastrutture aeroportuali.

VOLA RYANAIR

La pandemia ha ridotto i volumi del traffico aereo ma non ha cambiato gli equilibri emersi negli anni precedenti. Così la compagnia low cost Ryanair si è confermata leader per numero di passeggeri trasportati. Sono 11 milioni e 800 mila le persone che nel 2020 hanno scelto la compagnia irlandese. Che ha quasi doppiato Alitalia, seconda in classifica con 6 milioni e mezzo di passeggeri. Entrambe le compagnie fanno registrare una perdita di oltre il 70% di traffico rispetto all'anno precedente. Seguono Easyjet con 3 milioni e mezzo, Wizzair con 1 milione e 700 mila, poi Volotea con 1 milione e 600 mila. È questa la graduatoria dei primi vettori operanti in Italia, stilata dall'Enac nel Rapporto 2020 presentato oggi. Alitalia guida invece la classifica per quanto riguarda i passeggeri sui voli nazionali.


Argomenti

  • aerei
  • aeroporti
  • Covid
  • Enac
  • passeggeri
  • vacanze
  • voli