Il governo al lavoro per evitare la maxi stangata sulle bollette, si va verso il taglio degli oneri di sistema

Il governo al lavoro per evitare la maxi stangata sulle bollette, si va verso il taglio degli oneri di sistema

Il governo al lavoro per evitare la maxi stangata sulle bollette, si va verso il taglio degli oneri di sistema


17 settembre 2021, ore 08:35

Gli aumenti dovrebbero scattare nel mese di ottobre, le bollette potrebbero crescere del 30% per il gas e del 20% per la luce. Per raffreddare i prezzi necessari 3 miliardi di euro. A spingere i rincari il prezzo del metano e i costi legati alle emissioni di Co2

Il governo è al lavoro per evitare il maxi aumento delle bollette che dovrebbe scattare nel mese di ottobre, con incremento  del 20% per l’energia e del 30% per il gas. Colpa per l'80% dell'aumento del prezzo del metano, con la ripresa della domanda legata alla ripartenza dell’economia mondiale, e per il 20% del costo della CO2 nel sistema Ets, cresciuto negli ultimi mesi per spingere le aziende a decarbonizzare. Secondo gli esperti per raffreddare le tariffe serviranno almeno 3 miliardi di euro.

Il Taglio degli oneri di sistema

La questione sarebbe dovuta arrivare ieri sul tavolo del consiglio dei ministri, ma l’esecutivo ha preferito concentrarsi sul decreto legge che ha esteso l’obbligatorietà del Green pass a tutti i lavoratori. Con tutta probabilità la soluzione contro i rincari sarà contenuta in un decreto ad hoc che potrebbe essere discusso già la prossima settimana. Ieri il presidente del consiglio Mario Draghi ne ha parlato a Palazzo Chigi in un vertice con il ministro dell’economia, Daniele Franco e con il ministro per la transizione ecologica, Roberto Cingolani. La soluzione c’è già e dovrebbe passare attraverso il taglio degli oneri di sistema che gravano sulle bollette e che potrebbero essere spostati sulla fiscalità generale. Si tratta di tutti quei balzelli, non legati al consumo di energia, che gravano sui costi, come i bonus per le famiglie meno abbienti, le agevolazioni per le imprese energivore e le ferrovie, gli incentivi per le energie rinnovabili o i costi per lo smantellamento degli impianti nucleari. Per il momento sembra esclusa l’ipotesi di un taglio dell’iva sull’energia, come richiesto dal leader della Lega Matteo Salvini, anche perché troppo complicato e irrealizzabile in tempi brevi

“Rivedere il metodo di calcolo delle bollette”

Già a luglio l’esecutivo era intervenuto per raffreddare i rincari provocati dall’aumento del prezzo del gas e dal costo della Co2. In quel caso erano serviti 1,2 miliardi di euro e l’incremento dei prezzo era stato solo del 10%. Per il mese di ottobre la stangata sarà decisamente più pesante e il governo ha deciso di intervenire in maniera più corposa. “C'è da mettere in piedi un intervento più strutturale. Bisogna ragionare su come è costruita una bolletta, va riscritto il metodo di calcolo. Lo stiamo facendo in queste ore - ha dichiarato ieri il ministro Cingolani - La cosa più importante e' accelerare sull'installazione di rinnovabili, così ci sganciamo più rapidamente possibile dal costo del gas. Stimiamo che il Decreto Semplificazioni porti i giorni necessari per autorizzare un impianto per energia rinnovabile da 1.200 giorni a circa 1/5", cioè 240 giorni


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