Il manifesto di Loredana Bertè “Dentro ci sono diverse sfaccettature di donna, dentro ci sono io”

Il manifesto di Loredana Bertè “Dentro ci sono diverse sfaccettature di donna, dentro ci sono io”

Il manifesto di Loredana Bertè “Dentro ci sono diverse sfaccettature di donna, dentro ci sono io”


10 novembre 2021, ore 16:23 , agg. alle 22:15

Loredana Bertè, ospite in diretta su RTL 102.5 e in streaming su RTL 102.5 PLAY, in “The Flight", ci ha raccontato il suo “Manifesto”. Numerose le collaborazioni, da Ligabue a Il Cile

Il lavoro di un anno, che vanta grandi autori – da Il Cile a Luciano Ligabue passando per Fedez, J-Ax e Gaetano Curreri. Loredana Bertè, negli studi milanesi di RTL 102.5 racconta “Io le canzoni le bertizzo”, poi sottolinea di amare da morire le contaminazioni e inizia così attraverso le canzoni il viaggio nel suo nuovo disco “Manifesto”. Subito Bolliwood, quindi “Figlia di”, il pezzo dell’emencipazione che Loredana spiega “E’ il mio vissuto, io mi sono fatta da sola, senza aiuti”. Arriva, invece, come un pugno nello stomaco la canzone scritta da Luciano Ligabue “Ho smesso di tacere”. Perla rara dell’album, parla di violenza contro le donne e trova nella Bertè interprete assoluta, è la stessa cantante a raccontare di essere stata vittima – in passato- e a parlare di un abuso che non ha mai potuto dimenticare.

GLI ANEDDOTI DI LOREDANA

Nella chiacchierata con Matteo Campese, Paola Di Benedetto e Francesco Taranto in “The Flight” Loredana parla del suo “Manifesto” e del suo lavoro. “Io i miei brani non li riascolto mai dopo averli registrati. Chiuso il primo pezzo mi concentro su un’altra canzone”. Tranne quando, è capitato nella lavorazione del disco, di dover tornare più volte in studio di registrazione, perchè, la Bertè spiega, J-Ax non era soddisfatto della propria parte e l’ha riscritta più volte “Ma alla fine ne è valsa la pena”. Tra le avventure incredibili Loredana torna all’incontro con Andy Warhol L’ho conquistato cucinando una vera pasta Made in Italy e facendogli scoprire lo scolapasta” che nessuno conosceva alla “Factory” – nome dello studio originario di Andy Warhol a New York City tra il 1962 e il 1968, con lo stesso nome sono conosciuti anche i suoi studi successivi. Il pittore fece una valanga di Polaroid allo scolapasta. La cover del disco ammette Loredana E’ un omaggio neanche troppo velato a Warhol, alla POP ART”.

MANIFESTO, DENTRO LE DONNE E LA LIBERTA’

Nel suo “Manifesto” non ci sono solo varie sfaccettature di donne, in ognuna Loredana dice di riconoscersi, ma c’è anche l’innoAlla libertà di pensiero, la libertà di essere se stesse, l’invito a stare bene dentro e fuori, ad osare”. Un “Manifesto” che facciamo nostro salutando con grande affetto Loredana Bertè che ci rispondeVi voglio bene. Questa radio mi sta molto a cuore”.




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