Il ministro Valditara dopo il caso Pioltello: scuole mai chiuse per feste non riconosciute, provvedimento in arrivo

Il ministro Valditara dopo il caso Pioltello: scuole mai chiuse per feste non riconosciute, provvedimento in arrivo

Il ministro Valditara dopo il caso Pioltello: scuole mai chiuse per feste non riconosciute, provvedimento in arrivo   Photo Credit: Fotogramma


14 aprile 2024, ore 13:29 , agg. alle 13:44

Le parole del ministro dell'Istruzione e del Merito, intervenuto questa mattina a Varese alla festa della Lega. Un commento che arriva dopo il caso scatenato dalla chiusura della scuola di Pioltello in occasione della festa di fine Ramadan

“Il provvedimento è in dirittura d’arrivo. Non sarà più possibile chiudere una scuola in occasione di una festività non riconosciuta dallo Stato”. Parole del ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, intervenuto questa mattina a Varese alla festa della Lega. Un commento che arriva dopo il caso scatenato dalla chiusura della scuola di Pioltello in occasione della festa di fine Ramadan.

Si va verso il divieto di chiusura delle scuole

Valditara, nell’ultimo Consiglio dei Ministri, aveva rivelato di essere al lavoro su normative specifiche, mirate a regolamentare le chiusure delle scuole in occasione di festività religiose. La direzione, dunque, sembra quella di vietare le chiusure, a meno che non vi sia un accordo formale tra lo Stato e le confessioni religiose coinvolte. Valditara aveva spiegato: “Nel corso del Consiglio dei Ministri è stato sollevato il tema della chiusura delle scuole per festività non riconosciute dallo Stato. Il ministero è al lavoro per una norma di buonsenso che regolamenti una situazione che rischia di creare conflittualità e caos”.

Sulla vicenda di Pioltello: "L'integrazione si fa tenendo aperte le scuole, non chiudendole"

E sulla discussa vicenda di Pioltello, il ministro pochi giorni fa aveva detto: “Siamo intervenuti per far rispettare la legalità, perché il provvedimento non era motivato e perché i giorni di vacanza erano quattro anziché tre, come invece prevede Regione Lombardia: la scuola ha ora corretto il provvedimento. Io sono del parere però che l’integrazione si faccia tenendo aperte le scuole e non chiudendole. La decisione è stata per me sbagliata”.


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