Il presidente americano Donald Trump verso la procedura di Impeachment, si temono nuovi manifestazioni a Washington

Il presidente americano Donald Trump verso la procedura di Impeachment, si temono nuovi manifestazioni a Washington

Il presidente americano Donald Trump verso la procedura di Impeachment, si temono nuovi manifestazioni a Washington


11 gennaio 2021, ore 15:00 , agg. alle 09:23

Oggi alla Camera sarà presentata una risoluzione per avviare la procedura di destituzione del Capo della Casa bianca. In mancanza di una risposta del vice Presidente Mike Pence, si procederà con l'iter per la messa in stato d’accusa. A rischio la candidatura del Tycoon alle prossime presidenziali del 2024

Le prossime ore saranno fondamentali per definire il futuro più prossimo del presidente americano, Donald Trump, a nove giorni dalla fine del suo mandato e dall’Inauguration day, quando entrerà ufficialmente in carica Joe Biden. In giornata i democratici presenteranno una risoluzione alla Camera dei rappresentanti per chiedere al vice presidente, Mike Pence di adottare il 25° emendamento della Costituzione che prevede la destituzione del Capo della Casa Bianca quando non sia in grado di adempiere ai doveri del suo incarico per incapacità manifesta o malattia. Secondo indiscrezioni, al momento, Mike Pence sarebbe intenzionato a prendere in considerazione l’avvio della procedura solo se il Tycoon dovesse alimentare nuovamente le tensioni. Per la speaker della Camera, Nancy Pelosi, la decisione dovrà comunque essere rapida anche perché, dice, Trump resta una "minaccia per la Costituzione e la democrazia”, dopo l’assalto al Congresso dei suoi supporter. Solo 24 ore, dunque, e se non ci sarà risposta sarà avviato l’iter per l’impeachment. In questo caso, il voto dei deputati americani sulla messa in stato d’accusa del presidente potrebbe arrivare già tra domani e dopodomani. La scelta della strada da seguire non è priva di conseguenze importanti. A spiegarlo è stata la stessa Nancy Pelosi, nel corso di un’intervista alla trasmissione della Cbs “60 minutes”: “Mi piace il 25° emendamento perché ci consente di sbarazzarci di Donald Trump”. La via dell’impeachment, prosegue Pelosi, potrebbe però essere importante per bloccare la carriera politica del miliardario, che non potrebbe presentarsi alle prossime elezioni presidenziali previste nel 2024. I democratici, comunque, potrebbero decidere di rinviare la richiesta di messa in stato d’accusa a un momento successivo, dopo i primi 100 giorni della nuova amministrazione, così da evitare che la procedura possa rallentare le nomine e l’avvio del nuovo corso politico del presidente Biden. Dal canto suo, il partito repubblicano cerca di evitare le fughe in avanti, consapevole del fatto che il risultato elettorale del Tycoon, 75 milioni di voti, gli assicura una sostegno senza precedenti. Questo nonostante Trump sia considerato troppo pericoloso e una seconda procedura a suo carico, la prima volta nella storia del Paese, potrebbe rappresentare un danno enorme. Così, crescono tra i conservatori quanti ritengano più opportuno un passo indietro volontario dello stesso Capo della Casa Bianca, come la senatrice dell'Alaska Lisa Murkowski e il collega Pat Toomey.

Possibili nuove manifestazioni dei sostenitori di Donald Trump

Le decisioni non potranno però esser prese senza tener conto dei rischi di nuove manifestazioni a favore di The Donald, ancora più pericolose se a ridosso dell’Inauguration Day: "La minaccia di gruppi estremisti violenti resta alta e le prossime due settimane sono decisive nel nostro processo democratico” ha commentato la speaker democratica Nancy Pelosi. L’allarme è stato lanciato anche dal sindaco di Washington, Muriel Bowser che ha chiesto una rafforzamento della sicurezza. Sui social circolano voci di nuove proteste, in particolare per il 17 e il 20 gennaio. Anche per questo Apple, Amazon e Google hanno deciso di rimuovere i server di Parler, l’app scelta da Trump per diffondere i suoi messaggi, dopo la cancellazione dei suoi profili su Facebook e Twitter. Sono infatti numerosi i messaggi segnalati in cui si istiga alla violenza. 


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