Il responsabile economico di Fratelli d’Italia, Maurizio Leo, a RTL 102.5: “È opportuno soffermarci sulla realizzazione degli impianti per favorire l’indipendenza energetica. Estrarre quello che abbiamo in Adriatico, i rigassificatori sono importanti"

Il responsabile economico di Fratelli d’Italia, Maurizio Leo, a RTL 102.5: “È opportuno soffermarci sulla realizzazione degli impianti per favorire l’indipendenza energetica. Estrarre quello che abbiamo in Adriatico, i rigassificatori sono importanti

Il responsabile economico di Fratelli d’Italia, Maurizio Leo, a RTL 102.5: “È opportuno soffermarci sulla realizzazione degli impianti per favorire l’indipendenza energetica. Estrarre quello che abbiamo in Adriatico, i rigassificatori sono importanti


03 settembre 2022, ore 10:15

Il responsabile economico di Fratelli d’Italia, Maurizio Leo, è stato ospite questa mattina in Non Stop News con Barbara Sala, Giusi Legrenzi e Massimo Lo Nigro

IL CARO ENERGIA

Dobbiamo partire da un dato positivo. Il segnale viene dal G7 di ieri dove si è presa una soluzione importante per quanto riguarda il prezzo del petrolio, dove si dice che occorrerà fissare un tetto analogamente a quello che si dovrà fare sul versante del gas che è stato già richiesto. Questo aspetto ha già innescato delle reazioni da parte della Russia perché ha sostenuto che ci potranno essere delle ripercussioni. Si sta lavorando anche sul disallineamento tra il prezzo dell’energia e il prezzo del gas. Ormai un assetto abbastanza datato. Sappiamo che soprattutto nelle energie alternative il costo è più basso quindi tenere insieme queste due misure mi sembra non fattibile. L’altro aspetto su cui è opportuno soffermarci è la realizzazione degli impianti per favorire l’indipendenza energetica. Estrarre quello che abbiamo in Adriatico, i rigassificatori sono importanti. Bisognerà parlare con le realtà locali. Il nucleare avanzato, già si è detto che è possibile avviare in questo caso accordi con la Francia che è in una fase molto più avanzata. Penso che questi siano gli interventi più opportuni da fare. Intanto abbiamo questo fardello degli extra profitti che non ha funzionato. La norma prevede che bisogna misurare gli extraprofitti sulla base dei cicli di fatturazione, raffrontare quindi le operazioni attive e passive IVA del periodo primo ottobre 2021 – 30 aprile 2022 con il saldo del periodo primo ottobre 2020-30 aprile 2021. La fatturazione IVA non fotografa quello che puntualmente è l’extra profitto. Se io ho immobili e sono un’impresa del settore energetico, vendo questi immobili, devo assoggettare ad IVA anche questa cessione. Anziché dieci miliardi ne è stato raccolto soltanto uno per dei tecnicismi. La soluzione da adottare secondo noi è andare a vedere qual è il vero extraprofitto che deriva dai veri ricavi dell’energia ed affrontarli con i ricavi di un periodo precedente. In questo modo si possono ottenere dei risultati importanti”.
Le bollette e l’autunno e l’inverno. Alcuni negozianti hanno inserito negli scontrini extra per quanto riguarda energia e la luce. Molti negozianti si sono detti costretti a chiudere. C’è un provvedimento in mente per agire adesso? “Innanzitutto, se si rivede quel meccanismo di determinazione dell’extraprofitto che ha portato nove miliardi in meno si ottengono maggiori risorse. Si può intervenire sui fondi strutturali europei, molti non sono stati utilizzati e possono generare flussi per circa venti miliardi. Se vengono messi a servizio delle esigenze sia delle famiglie sia per le imprese, queste sono le risorse. Una tassazione degli extraprofitti più l’utilizzo di fondi strutturali come già avvenuto nel periodo covid. Lo scostamento di bilancio è un tema delicato perché può innescare percorso speculativi. Nel momento in cui c’è uno scostamento di bilancio c’è un effetto sul debito pubblico che viaggia a livelli elevatissimi. Nel momento in cui si verificano situazioni di questo tipo i fondi speculativi fanno le vendite allo scoperto, quindi vendono i titoli che hanno in pancia e poi vanno ad acquistare i titoli a un rendimento più basso. Questo crea non pochi problemi alla finanza pubblica”.

LA QUESTIONE FISCALE

Avete parlato di un fisco equo e che non sia vessatorio rispetto ai cittadini partendo da un accordo fisco-contribuente. “Partiamo dalle cartelle esattoriali. Sappiamo che anche il direttore dell’agenzia delle entrate Ruffini ha detto che c’è uno stock di cartelle esattoriali di millecento miliardi. Circa ventitré milioni di italiani hanno una cartella esattoriale e la corte dei conti ha detto che di questo stock si può recuperare solo il 7%. L’Agenzia Entrate e Riscossione deve togliere di mezzo le cartelle inesigibili, lì non si potrà riscuotere niente, quindi bisognerà fare pulizia di quelle cartelle. Poi abbiamo le cartelle di ammontare inferiore, se andiamo a mettere a raffronto queste cartelle da recuperare e il costo di recupero, il costo di recupero è superiore all’ammontare richiesto. Se si parla di cartelle datate per un importo fino a mille euro queste bisogna stralciarle. Per le cartelle da mille a tremila euro, per quelle si può fare un saldo e stralcio. Anziché un ammontare di duemila euro si paga il 20% senza sanzioni ed interessi in un certo lasso temporale. Per quello sopra i tremila euro si tolgono le sanzioni e interessi e si dà la possibilità di pagare dai cinque ai dieci anni, in questo modo il versante cartelle è sistemato”.

 IL REDDITO DI CITTADINANZA

Il reddito di cittadinanza è da rivedere. La parte relativa ai disabili e alle persone che non possono lavorare deve rimanere e va gestita con le strutture territoriali con controlli puntuali, penso a casi in cui ci sono pratiche in cui il disabile non è tale ma ottiene il beneficio. La nostra ricetta è semplice ed è legata allo slogan ‘chi più assume meno paga’. La società pagherà un’imposta del 24%. Se assume un disoccupato, se per esempio do trentamila euro al dipendente, oltre a quei trentamila raddoppierà la deduzione a sessantamila euro, ecco che la società avrà un vantaggio. Questi soldi li do al dipendente che pagherà l’IRPEF”.

LE COPERTURE PER FARE TUTTO

La tregua fiscale può portare sicuramente del gettito aggiuntivo. Noi ci aspettiamo dei risultati importanti ossia per lo meno arrivare ai sette o dieci miliardi. Un altro tema fondamentale è il mondo delle criptovalute. Sia banche che privati hanno investito in criptovalute e hanno realizzato degli incrementi importanti. Se aggrediamo anche quel segmento otterremo dei risultati. Ci risulta che anche aziende che in questo momento hanno fatto i relativi investimenti, adesso sono disponibili a chiudere queste vicende pagano imposte pur di non avere conseguenze di natura penale. Su quel versante si può lavorare e recuperare gettiti importanti per abbassare le tasse agli italiani”.


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