In Germania il campionato di calcio è pronto a ripartire con il pubblico negli stadi, in Italia invece ancora porte chiuse

In Germania il campionato di calcio è pronto a ripartire con il pubblico negli stadi, in Italia invece ancora porte chiuse

In Germania il campionato di calcio è pronto a ripartire con il pubblico negli stadi, in Italia invece ancora porte chiuse


15 settembre 2020, ore 22:35

Il governo tedesco ha concesso sei settimane di prova con impianti pieni al 20% della capacità, si comincia questo venerdì con Bayern Monaco-Shalke 04. In Sudamerica invece giocatori in campo anche se positivi.

Per un periodo di prova di sei settimane in Bundesliga, la serie a tedesca,gli stadi riaprono al pubblico. Il governo ha predisposto delle regole per il rientro dei tifosi negli stadi, con gli impianti che potranno essere riempiti fino a un massimo del 20% della loro capienza. A fine ottobre si rivaluterà la situazione. "Dovrebbe essere una specie di esperimento, un inizio di prova", ha annunciato il primo ministro della Baviera Markus Söder. In questo periodo verranno valutati gli indici di contagio così da prevedere nuove restrizioni qualora si superasse una certa soglia.In alcune regioni a dire il vero era già stato concessa l’affluenza del pubblico alle partite per per alcune sfide di Coppa di Germania. Inoltre quattro club di Bundesliga avevano già ricevuto il via libera dalle autorità sanitarie competenti per iniziare la stagione di campionato con gli spettatori. Per le partite del Werder Brema contro l'Hertha e del Lipsia contro il Mainz erano stati ammessi 8.500 spettatori, corrispondenti in entrambi i casi a circa il 20% della capienza dello stadio. L'Eintracht Francoforte aveva avuto l'ok per 6.500 tifosi contro l’Arminia Bielefeld e l'Union Berlino per 5000 contro l'Augusta. Ora è arrivato anche il protocollo comune, che consentirà a tutti i club di riaprire i cancelli per il pubblico.

 In Italia permane la prudenza

In Italia invece si ricomincia così come si era chiusa la passata stagione. Il protocollo sui tamponi per le squadre di calcio resta invariato e gli incontri continueranno a svolgersi a porte chiuse. È questo l'orientamento che è stato ribadito nel corso della riunione del Comitato tecnico scientifico, dopo le richieste arrivate dal mondo del calcio. Il presidente della Federcalcio Gravina aveva recentemente parlato della possibilità di riaprire gli stadi come naturale conseguenza della riapertura delle scuole e aveva espressamente chiesto di modificare il protocollo sui tamponi, ritenendo insostenibile l'attuale normativa che prevede di effettuare un prelievo ai calciatori ogni 4 giorni. Fonti interne al Comitato, hanno fatto notare che il calcio è uno sport di contatto e che sono stati gli stessi vertici del pallone a proporre la soluzione che è attualmente in vigore per quanto riguarda i test alle squadre. Pertanto, al momento, non si torna indietro. Inoltre è stato evidenziato come non ci siano ancora le condizioni epidemiologiche per consentire una riapertura degli stadi al pubblico.

In Sudamerica ammessi in campo giocatori positivi

Per la trasferta di Copa Libertadores contro il Libertad di Asunciòn il Boca Juniors potrà schierare giocatori contagiati dal coronavirus e ancora positivi al tampone. Lo hanno stabilito i vertici della Conmebol in accordo con il ministero della salute paraguayano. Le ragioni alla base di questa concessione sono legate alla carica virale riscontrata nei tamponi, ritenuta dagli esperti della federazione sudamericana troppo bassa per comportare rischi di contagio. La decisione ha mandato su tutte le furie i rivali paraguayani, che hanno minacciato di ricorrere alle vie legali. Ad inizio settembre era esploso un focolaio all'interno del ritiro del club argentino, con ben 18 giocatori della prima squadra positivi, 10 dei quali presentavano sintomi. Fin da subito era sembrata ad altissimo rischio la partita di coppa contro il Libertad, prevista per venerdì 18 settembre. 


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