Ipcc, cambiamenti climatici (Atmosfera, oceani e ghiacci) mai così veloci. Colpa dell'uomo

Ipcc, cambiamenti climatici (Atmosfera, oceani e ghiacci) mai così veloci. Colpa dell'uomo

Ipcc, cambiamenti climatici (Atmosfera, oceani e ghiacci) mai così veloci. Colpa dell'uomo


09 agosto 2021, ore 15:00 , agg. alle 15:13

Gli studiosi affermano che il climate change riguarda ogni area della Terra, serve un drastico e immediato taglio dei gas serra “Il tempo per fermare il riscaldamento globale sta scadendo”. La responsabilità dell’emergenza climatica è dell’uomo

Atmosfera, oceani, ghiacci stanno cambiando ad una velocità mai osservata negli ultimi secoli e millenni. E la colpa, ormai è accertato, è dell'uomo. Non lascia spazio ai dubbi il sesto Rapporto dell'Ipcc, l'International Panel on Climate Change, la parte preponderante del riscaldamento climatico osservato è causata dalle emissioni di gas serra derivate dalle attività umane. Tutti i campanelli d’allarme sono assordanti e accompagnati da un richiamo fermo serve un drastico e immediato taglio dei gas serra, in particolare della Co2 che permane nell'atmosfera per centinaia di anni. La voce di associazioni ambientaliste, scienziati, organizzazioni umanitarie, popoli indigeni di tutto il mondo è unanime nel chiedere ai governi di fermare il disastro. Da questi allarmi ripartirà la conferenza sui cambiamenti climatici di Glasgow, in programma a novembre.

TEMPERATURA AUMENTA A UNA VELOCITA' MAI VISTA COSI’ COME IL LIVELLO DEL MARE

Le concentrazioni in atmosfera di Co2 sono state le più alte degli ultimi 2 milioni di anni e quelle dei principali gas serra le più elevate degli ultimi 800mila anni. Nel corso degli ultimi 50 anni la temperatura della Terra è cresciuta a una velocità che non ha uguali negli ultimi 2.000 anni. Il continuo aumento del livello del mare è uno dei fenomeni dei cambiamenti climatici già in atto, "irreversibili in centinaia o migliaia di anni" affermano gli scienziati del Gruppo di lavoro 1 dell'Ipcc. Un aumento mai sperimentato, almeno negli ultimi 3.000 anni e l'acidificazione delle acque dei mari sta procedendo a una velocità mai vista in precedenza, almeno negli ultimi 26.000 anni. E la responsabilità preponderante, della febbre altissima di cui soffre la Terra, è causata dalle emissioni di gas serra derivate dalle attività umane.

IPCC SU GHIACCIO ARTICO, MAI COSI' POCO DA 1000 ANNI

Nell'ultimo decennio l'estensione dei ghiacci dell'Artico durante l'estate è stata la più bassa degli ultimi 1000 anni e la riduzione dell'estensione dei ghiacciai terrestri non ha precedenti negli ultimi 2000 anni.

EUROPA E MEDITERRANEO SARANNO SEMPRE PIU' CALDI E SICCITOSI

Nel Mediterraneo e in Europa eventi estremi di elevata temperatura, stimati sulla base delle temperature massime giornaliere ma anche sulla durata, frequenza e intensità delle ondate di calore, sono aumentati dagli anni '50, così come nel Mediterraneo sono aumentati fenomeni siccitosi misurati in base al contenuto di umidità del suolo e al bilancio idrico. In entrambi i casi, l'aumento è da attribuirsi all'attività dell'uomo. In base alle proiezioni climatiche disponibili, questi aumenti continueranno nel futuro, con intensità crescenti parallelamente all'aumento del valore di riscaldamento globale raggiunto.

LOCKDOWN NON SCALFISCONO IL RISCALDAMENTO GLOBALE

La pandemia da Covid-19 ha permesso di condurre un esperimento altrimenti impensabile: la riduzione in tempi brevissimi delle emissioni di inquinanti atmosferici e gas serra dovuta ai lockdown estesi praticamente in tutto il mondo. Mentre la riduzione delle emissioni inquinanti ha portato a un seppur temporaneo miglioramento della qualità dell'aria a livello globale, la riduzione del 7% delle emissioni globali di CO2, una riduzione enorme mai sperimentata nei decenni passati, non ha prodotto alcun effetto sulla concentrazione di CO2 in atmosfera e, conseguentemente, nessun apprezzabile effetto sulla temperatura del pianeta.

ASSOCIAZIONI, GOVERNI AGISCANO SUBITO CONTRO DISASTRO

I risultati dell'ultimo rapporto dell'Ipcc trovano unanimi associazioni ambientaliste, scienziati, organizzazioni umanitarie, popoli indigeni di tutto il mondo nel suggerire ai governi "l'urgente necessità di un'azione per il clima" per fermare il "disastro verso il quale sta andando la Terra". Questo rapporto deve essere "come un campanello d'allarme per eliminare gradualmente i combustibili fossili e ridurre drasticamente le emissioni entro questo decennio", dice Climate Action Network International. Nel rilevare che ormai ci sono "prove sufficienti" che siamo nel mezzo di una crisi a causa dei combustibili fossili, Kristina Dahl dell'Union of concerned scientist osserva che "la continua esitazione nell'affrontare il cambiamento climatico non riguarda più la mancanza di prove scientifiche, ma piuttosto la mancanza di volontà politica".

GUTERRES (ONU), RAPPORTO E' CAMPANELLO ALLARME ASSORDANTE, PROVE INCONTESTABILI

Il campanello di allarme è assordante e le prove sono incontestabili" ha detto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, "Questo rapporto dovrebbe suonare come un rintocco a morte per i carbone ed i carburanti fossili, prima che distruggano il nostro pianeta se uniamo le forze ora, potremo evitare una catastrofe climatica", ha aggiunto dicendo che i leader mondiali non hanno più tempo per rinvii o scuse.


GRETA THUNBERG, RAPPORTO NON E' SORPRESA, DIPENDE DA NOI AGIRE

L'attivista per l'ambiente Greta Thunberg sottolinea che il rapporto dell'Onu oggi sul clima "non è una vera sorpresa". Perché "conferma quello che già sapevamo da migliaia di precedenti studi e rapporti, che siamo in un'emergenza". E conclude “Dipende da noi essere coraggiosi e prendere decisioni sulla base delle prove scientifiche fornite da questi rapporti. Possiamo ancora evitare le peggiori conseguenze ma non se continuiamo come oggi e non affrontiamo una crisi come una crisi".




Argomenti

  • Climate change
  • IPCC
  • Onu
  • Riscaldamento globale