Israele attacca una base militare in Iran. Teheran: "Se ci sarà un nuovo errore la nostra risposta sarà definitiva"

Israele attacca una base militare in Iran. Teheran: "Se ci sarà un nuovo errore la nostra risposta sarà definitiva"

Israele attacca una base militare in Iran. Teheran: "Se ci sarà un nuovo errore la nostra risposta sarà definitiva"   Photo Credit: AgenziaFotogramma.it


19 aprile 2024, ore 16:30

A dirlo è il Ministro degli esteri iraniano. Colpita la zona di Esfahan, non lontana da una centrale nucleare. Gli Stati Uniti non sono coinvolti, ha spiegato il segretario di Stato Blinken

Israele ha lanciato il suo attacco all'Iran, risposta al raid di sabato scorso: colpita con droni una base militare aerea nella provincia di Esfahan, considerata un importante centro di produzione di missili e di droni. Area in cui si trova anche una centrale nucleare, che però non ha riportato alcun danno, come verificato dall'Agenzia Internazionale per l'energia atomica. Ma un raid è stato registrato anche nel sud della Siria. Un'azione definita "moscia" dallo stesso ministro israeliano Ben Gvir. L’intenzione infatti, sarebbe stata quella di lanciare un avvertimento, il segnale che, se vuole, Tel Aviv può colpire l’Iran al suo interno.

TEHERAN NON INTENDE RISPONDERE

Dal canto suo Teheran non prevede al momento una risposta immediata e neppure un vertice del Consiglio di Sicurezza. Un attacco su cui le autorità locali minimizzano, anche se stanno indagando e attendono risultati. Una nuova minaccia è arrivata intanto dal Ministro degli esteri iraniano Amirabdollahian: “Se il regime di Israele commettesse ancora una volta un grave errore la nostra risposta sarà definitiva” ha detto in un'intervista alla CNN. Reazione dura anche da Hamas. Secondo un alto funzionario, l'aggressione di Israele all'Iran rappresenta un'escalation contro la regione. Lo riporta il Times of Israel

BLINKEN, USA NON COINVOLTI

Intanto, dal G7 degli Esteri di Capri, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha fatto sapere che gli Stati Uniti lavorano per una de-escalation e non sono coinvolti in alcuna operazione offensiva. Ribadita anche la contrarietà della Casa Bianca ad un intervento militare a Rafah, nel sud di Gaza. "Crediamo che si possano raggiungere gli stessi obiettivi con altri mezzi" ha detto Blinken.


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