Istat, si parla di più di violenza sulle donne ma i pregiudizi restano, soprattutto sugli stupri

Istat, si parla di più di violenza sulle donne ma i pregiudizi restano, soprattutto sugli stupri

Istat, si parla di più di violenza sulle donne ma i pregiudizi restano, soprattutto sugli stupri   Photo Credit: AgenziaFotogramma.it


22 novembre 2023, ore 15:00

Per il 20% degli intervistati una violenza sessuale può essere causata dall'abbigliamento femminile. Secondo il 10,2% va bene controllare social o cellulare del partner

Il pregiudizio secondo cui una donna è responsabile di uno stupro subito serpeggia ancora. È quanto emerge dall’indagine Istat Stereotipi di genere e immagine sociale della violenza. Secondo i dati provvisori, che riguardando il periodo maggio-luglio 2023, quasi la metà degli intervistati ha ancora almeno uno stereotipo sulla violenza sessuale. Il 39,3% degli uomini pensa che una donna possa sottrarsi ad un rapporto sessuale se non lo vuole e quasi il 20% crede che una violenza possa essere provocata dal modo di vestire. L’indagine è ancora in corso, ma le prime stime tracciano un quadro chiaro, a pochi giorni dalla Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne, che ricorre il prossimo 25 novembre.

PER IL 10% VA BENE CONTROLLARE IL CELLULARE

E se la violenza fisica appare meno tollerata – anche se secondo il 2,3% è accettabile che un ragazzo schiaffeggi la fidanzata "se ha flirtato con un altro uomo" e per il 4,3% può accadere che in coppia “scappi uno schiaffo ogni tanto” – il 10,2% degli intervistati dichiara di accettare il controllo dell’uomo sul cellulare o i social della propria compagna. Una percentuale che sale al 16,1% se si prendono in considerazione i giovani tra i 18 e i 29 anni.

LA CONSAPEVOLEZZA

Quanto alla percezione del problema, il 51% degli intervistati, senza differenze di sesso ed età, ritiene che le violenze subite dalle donne siano un fenomeno diffuso. A far crescere la consapevolezza, secondo il 31,4% è il fatto che le donne si “vergognino meno” nel parlare di violenza. Per il 23,2% il merito è anche dei media e del loro lavoro nel diffondere le notizie. Secondo il 15,8% svolgono un ruolo anche le iniziative condotte a favore delle vittime. Solo il 17,9% ritiene che si parli sempre più spesso di violenza sulle donne perché è effettivamente aumentata. Ma cosa muove la mano di un violento? Per l’83,3% degli intervistati il fatto di considerare una donna come una proprietà. Per il 75,9% il bisogno di sentirsi superiore alla propria compagna. Nell’opinione del 75,1% la difficoltà nel gestire la rabbia.

GLI STEREOTIPI PIÙ DIFFUSI

Ma se si lascia da parte la violenza in senso esplicito, quali sono gli stereotipi più comuni? Al primo posto l’idea che "gli uomini sono meno adatti delle donne a occuparsi delle faccende domestiche" (21,4%), poi "una donna per essere completa deve avere dei figli" (20,9%), "per l'uomo, più che per la donna, è molto importante avere successo nel lavoro" (20,4%), "è compito delle madri seguire i figli e occuparsi delle loro esigenze quotidiane" (20,2%), "è soprattutto l'uomo che deve provvedere alle necessità economiche della famiglia" (17,2%). Rispetto al 2018, tutti gli stereotipi rilevati sono diminuiti, soprattutto nelle opinioni delle donne. 


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