Italia, è record di turisti: 442 milioni di presenze. 61 milioni arrivano da oltre confine

Italia, è record di turisti: 442 milioni di presenze. 61 milioni arrivano da oltre confine

Italia, è record di turisti: 442 milioni di presenze. 61 milioni arrivano da oltre confine   Photo Credit: agenziafotogramma.it


02 marzo 2023, ore 15:22

Mai come il 2023. Il settore turismo cresce notevolmente e incrementa il fatturato del 22,8%. Tra le regioni da record per il rialzo top dei pernottamenti ci saranno il Trentino Alto Adige e Veneto.

Dopo il blackout dovuto agli anni della pandemia il settore del turismo italiano ritorna a brillare. Anzi la grande novità è che i numeri parlano di un balzo in avanti anche rispetto al periodo precovid. Il flusso turistico, infatti, raggiungerà il valore più alto di sempre con 442 milioni di presenze. numeri che rappresentano una crescita del 12,2% rispetto al 2022.

Guardando agli arrivi i numeri parlano di circa127 milioni - terzo dato più elevato, il top fu nel 2019 con 131 milioni seguito dal 2018 con 128 - con un rialzo dell'11,2% sull'anno scorso. Effetto traino sulla spesa turistica che, in valore assoluto, sfiorerebbe la soglia degli 89 miliardi di euro con una crescita stimata del 22,8% rispetto al 2022.

BOOM DEL FATTURATO. TRENTINO ALTO ADIGE E VENETO LE REGIONI MAGGIORMENTE IN CRESCITA 

Segnali in ripresa anche sul versante dell'incoming: a scegliere l'Italia per le vacanze sarebbero quasi 61 milioni di stranieri pari a poco meno della metà del dato complessivo degli arrivi previsti, generando ben 215 milioni di pernottamenti. Per tutte le destinazioni regionali si prevede un andamento positivo dei flussi turistici nel 2023. In particolare, al di sopra della media italiana, nel modello previsionale dell'Istituto di ricerca, si collocano, in ordine decrescente rispetto alla variazione percentuale dei pernottamenti ben nove sistemi turistici territoriali: Trentino Alto Adige con 52,6 milioni di presenze (+15,4%) e con 12,1 milioni di arrivi (+11,8%), Veneto con 73,3 milioni di presenze (+14,8%) e con 19,1 milioni di arrivi (+11,0%), Marche con 13 milioni di presenze (+13,4%) e con 2,7 milioni di arrivi (+13,8%), Molise con 584 mila presenze (+13,4%) e con 182 mila arrivi (+14,3%), Toscana con 49,8 milioni di presenze (+13,4%) e con 14 milioni di arrivi (+13,5%). E, ancora, Lazio con 33,8 milioni di presenze (+12,8%) e con 11,5 milioni di arrivi (+12,8%), Sicilia con 15,9 milioni di presenze (+12,7%) e con 4,9 milioni di arrivi (+8,9%), Campania con 20,8 milioni di presenze (+12,3%) e con 5,7 milioni di arrivi (+13,1%) ed Emilia-Romagna con 42,8 milioni di presenze (+12,2%) e con 11,4 milioni di arrivi (+7,4%).

RAFFAELE RIO, PRESIDENTE DI DEMOSKOPIKA: “OCCORRE CONOSCERE LO STATO DI AVANZAMENTO DEL PIANO STRATEGICO NAZIONALE DEL TURISMO”

Secondo il presidente di Demoskopika Raffaele Rio "ora però è necessaria un'accelerazione della programmazione. A tal riguardo - rileva Rio - occorre conoscere lo stato di avanzamento del Piano strategico nazionale del turismo e, soprattutto, mettere in campo azioni e interventi eventualmente previsti da integrare consapevolmente con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Coordinare le programmazioni regionali e valorizzare il potenziale inespresso deve essere la priorità dell'azione di governo. Si tratta - precisa il presidente dell'istituto di ricerca - di un percorso tanto proficuo quanto necessario, al fine di raggiungere in chiave ottimale alcuni obiettivi specifici funzionali alla centralità delle politiche turistiche nel nostro paese. In particolare, il riferimento è all'incremento della capacità di trattenere quote significative di turisti autoctoni (sovranità turistica), all'innalzamento del livello di internazionalizzazione dei sistemi turistici regionali soprattutto nel Mezzogiorno. E, inoltre, a portare l'indice di stagionalità al livello di molti paesi competitor europei, a differenziare l'offerta dei prodotti turistici italiani in modo funzionale ai consumi, a ridurre la frammentazione istituzionale in materia di programmazione del settore, a innalzare la qualità dell'offerta ricettiva, ad incentivare - conclude Raffaele Rio - la crescita di segmenti turistici meno sviluppati alimentando politiche meno generaliste".


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