Kobe Bryant, indagine, fitta nebbia tra possibili cause

Kobe Bryant, indagine, fitta nebbia tra possibili cause

Kobe Bryant, indagine, fitta nebbia tra possibili cause


27 gennaio 2020, ore 17:00

L’umidità del 100% aveva indotto il dipartimento di polizia di Los Angeles a lasciare a terra i suoi elicotteri

Non sono ancora state accertate le cause dello schianto dell'elicottero nell'area di Los Angeles in cui hanno perso la vita la star Nba Kobe Bryant, sua figlia ed altre sette persone. La National Transportation Safety Board (Ntsb) ha inviato un team per valutare tutte le circostanze, a partire dalla fitta nebbia (con una umidità del 100%) che aveva indotto il dipartimento di polizia di Los Angeles a lasciare a terra i suoi elicotteri. Un portavoce della polizia, citato dalla Cnn, ha affermato che le condizioni meteo non rispettavano gli standard minimi per volare. Ma gli investigatori intendono valutare anche la documentazione sulla manutenzione dell' elicottero, un Sikorsky S-76B del 1991, quanti passeggeri poteva portare, l'esperienza del pilota. Sotto la lente di ingrandimento anche il proprietario e l'operatore del velivolo. Anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha commentato la scomparsa del grande campione Nba. "Lo sport italiano è in lutto. Kobe Bryant è figlio dell'Italia, a tutti gli effetti. Siamo tutti devastati dal dolore", queste le sue parole. “È impressionante vedere come è trasversale il dolore di questa notizia in tutto il mondo e anche in Italia”, ha aggiunto il capo dello sport italiano a margine della Giunta, “fa riflettere il destino, accompagnava la figlia a fare una partita. In Italia era cresciuto, da Rieti a Reggio Emilia, e anche a Reggio Calabria con i salesiani. Uno dei più grandi personaggi dello sport di tutti i tempi, non solo dello sport visto che aveva vinto anche uno oscar ed era anche molto impegnato nel sociale. Aveva un'eleganza e una classe infinita".

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