L'esodo dei palestinesi. La nuova catastrofe umanitaria e l'appello del Papa
L'esodo dei palestinesi. La nuova catastrofe umanitaria, l'appelo del Papa
17 settembre 2025, ore 12:00
400 mila persone in movimento alla ricerca di una sicurezza che non esiste. Colpite le zone umanitarie. I bulldozer nella Città di Gaza.
Fuggire, evacuare, sfollare. Tutti i verbi utilizzati dall’esercito israeliano nei volantini lasciati cadere sulla città di Gaza prima e durante la nuova devastante operazione militare che si è posta l’obiettivo di radere al suolo il centro urbano. le domande sono: dove? e con quali soldi? Al Mawasi, la zona umanitaria nella Striscia, indicata come sicura dagli israeliani, non ha più spazio per piantare nuove tende, oltre al fatto che di tende non ce ne sono, si trovano solo al mercato nero a mille euro al pezzo. E poi, un posto su un furgone per uscire dalla città sotto attacco costa 250 dollari, cifre irraggiungibili per gli abitanti dell’enclave. Gaza City aveva 1 milione di abitanti, la metà di quelli totali della Striscia. Secondo l’Idf sono rimasti in 600 mila, che non hanno trovato il modo o i soldi per fuggire. Chi invece e riuscito ad allontanarsi da quello che sempre più assomiglia a un cantiere di demolizione, sono entrati anche i bulldozer per completare lo spianamento, si trova su una delle due strade di evacuazione lasciate aperte da Tel Aviv, impastato in un esodo biblico, tra le macerie che sono il simulacro di ciò che veniva definito casa dalla popolazione. In Palestina la chiamano la seconda Nakba, ovvero catastrofe, la prima nel 1948, dopo il conflitto arabo israeliano.
LA CONTA DEI MORTI
Ieri, il premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva riferito che circa il 40% degli abitanti aveva lasciato la città. Negli ultimi giorni, il ritmo delle evacuazioni è aumentato fino a decine di migliaia di persone al giorno. Intanto si aggiorna il macabro conteggio. Dall'alba di oggi, gli attacchi israeliani a Gaza hanno ucciso almeno 33 persone, secondo fonti mediche riprese da Al Jazeera. Del totale, 21 sono stati uccisi a Gaza City. Secondo fonti mediche, tre membri di una famiglia sono stati uccisi in un raid su una tenda per sfollati nella zona definita ‘sicura’ dall’esercito israeliano, di Mawasi. Un uomo, la moglie incinta e la figlia sono rimasti uccisi in un bombardamento contro un'abitazione nel campo profughi di Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale. Altre due persone sono state uccise in un attacco che ha colpito una casa nel quartiere di Tal al-Hawa, a sud di Gaza City. Ieri, in una sola giornata, i morti sono stati circa 100.
LE CONDANNE
E dopo la condanna dell’Onu, che ha definito senza appelli quello che sta succedendo in Palestina un genocidio, risuonano anche le parole del Papa. Leone XIV ha lanciato il suo appello: “davanti al Signore Onnipotente che ha comandato 'Non ucciderai' e al cospetto dell'intera storia umana: ogni persona ha sempre una dignità inviolabile da rispettare e da custodire”. Poi, ha chiesto ancora il cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi e il “rispetto del diritto umanitario internazionale”.
