L’Italia lascia il comando della missione Nato in Romania agli inglesi ma i nostri top gun restano in difesa dei cieli

L’Italia lascia il comando della missione Nato in Romania agli inglesi ma i nostri top gun restano in difesa dei cieli

L’Italia lascia il comando della missione Nato in Romania agli inglesi ma i nostri top gun restano in difesa dei cieli


08 aprile 2022, ore 21:00

“Siete gli angeli custodi dei cieli” ha detto il sottosegretario alla difesa Giorgio Mulè nel riconoscimento alle donne e agli uomini dell’Aeronautica Militare nella base militare Nato di Costanza-Mihail Kogălniceanu in Romania

Negli ultimi quattro mesi il comando della missione Nato per il controllo e la difesa dei cieli romeni è stato in capo all’Italia e da oggi è passato alla Raf inglese. Ma i top gun italiani restano nella base di Costanza, in Romania, con le stesse regole d’ingaggio. “Quelle difensive” ha sottolineato il capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare, generale di squadra aerea Luca Goretti. I piloti italiani proseguono le attività di controllo e pattugliamento dei cieli romeni, così tanto vicini a quelli dell’Ucraina in guerra, e sono anche pronti ad intervenire con i caccia intercettori se qualche velivolo –militare o civile- oltrepassa i limiti senza autorizzazione.

ANGELI CUSTODI DEI CIELI

La definizione è del sottosegretario alla difesa Giorgio MulèSiete gli angeli custodi dei cieli” ha detto alle donne e agli uomini dell’Aeronautica Militare di stanza nella base militare di Costanza, in Romania. ''La missione Nato per la sicurezza dei cieli che l'Aeronautica militare sta svolgendo ormai da diversi mesi in Romania, è strategica per il rafforzamento del fianco est dell'Alleanza e la prevenzione dei conflitti. Una missione che l'Italia ha recentemente incrementato in termini di caccia schierati e personale come deterrente alla guerra in Ucraina'' ha aggiunto Mulè. ''La sicurezza è un presupposto imprescindibile. Manterremo la nostra presenza nella regione. Gli assetti dell'Aeronautica militare con 8 caccia Eurofighter saranno impegnati nella vigilanza rafforzata dello spazio aereo - ha concluso Mulè - ciò dimostra quanto l'Italia contribuisca con convinzione alle decisioni prese in seno all'Alleanza e condanni con fermezza la guerra in Ucraina alla quale rispondiamo in modo chiaro, deciso e coeso''.

8 EUROFIGHTER, IL CAMPO ATTREZZATO

L’Italia conta al suo attivo 8 Eurofighter impegnati nella difesa dello spazio aereo rumeno sotto il comando Nato. Dal 1 dicembre 2021 hanno registrato 700 ore di volo, 400 missioni di addestramento e hanno risposto a ben 27 allerte “Scrable”. Un termine tecnico che indica l’ordine di intervento rapido nei confronti di quegli aerei, militari o civili, che non rispettano le regole di volo internazionali e si avvicinano allo spazio aereo alleato in assenza di autorizzazione, oppure anche se non si identificano correttamente, non comunicano con gli enti del controllo del traffico aereo o non rispettano i piani di volo. I radar dell’Alleanza sono in grado di rilevare una di queste tracce tra più di 30mila movimenti aerei giornalieri all’interno dello spazio aereo europeo. La task force Air Black Storm continuerà ad operare in una nuova area –di circa 15mila mq- della base di Costanza. Preparato in meno di due settimane, il campo conta una trentina di tende attrezzate e a regime ospiterà circa 170 militari.


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