L'Ue firma il contratto, possibili vaccini entro l'anno, all'Italia andrebbe il 13,5% delle dosi

L'Ue firma il contratto, possibili vaccini entro l'anno, all'Italia andrebbe il 13,5% delle dosi

L'Ue firma il contratto, possibili vaccini entro l'anno, all'Italia andrebbe il 13,5% delle dosi


11 novembre 2020, ore 22:00

Bruxelles ordina a Pfizer fino a 300 milioni di dosi. La Russia: "Il nostro Sputnik V efficace al 92%"

Il dado e' tratto. Bruxelles ha dato il via libera all'acquisto fino a 300 milioni di dosi del vaccino Pfizer-BioNtech contro il Covid, e ora spera di poter far arrivare le prime forniture entro fine anno. Una strenna che l'Ue vorrebbe mettere sotto l'albero di Natale dei suoi Stati membri. Anche se la commissaria europea alla Salute Stella Kyriakides ci ha tenuto a precisare che non ci saranno scorciatoie. Il vaccino dovra' superare tutte le fasi della procedura di autorizzazione dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) prima dell'utilizzo. "La sicurezza per noi e' fondamentale, e non c'e' motivo per essere scettici - ha insistito Kyriakides -. I tempi sono rapidi perche' sono stati fatti moltissimi investimenti e sono state sfruttate al massimo tutte le tecnologie. Le verifiche saranno rigorose".

13,5% delle dosi all'Italia

I 27 Stati avranno tutti accesso immediato alla prima tranche di dosi e ne riceveranno in base alla popolazione. All'Italia andra' il 13,5% del totale, terza dopo Germania (18,6%) e Francia (15%). Per le somministrazioni verra' data priorita' al personale sanitario, agli anziani, a chi presenta patologie pregresse, secondo i piani che ogni Paese sta mettendo a punto. Sono gia' 21 le strategie nazionali arrivate alla Commissione europea, che auspica di poterle avere tutte e 27 a strettissimo giro. Tra quelle giunte a destinazione, c'e' anche il piano dell'Italia.

La gara resta aperta

D'altra parte il contratto Pfizer-BioNtech e' il quarto che Bruxelles chiude, dopo quelli con AstraZeneca, Sanofi-GSK, e Janssen Pharmaceutica. La strategia e' infatti avere un ventaglio di possibilita' per vaccini che siano prodotti in Europa. E la gara resta aperta. "Nello scenario migliore l'autorizzazione d'emergenza della Food and Drug administration Usa potrebbe arrivare anche a meta' dicembre", spiega il fondatore e amministratore delegato turco-tedesco della societa' BioNtech, Ugur Sahin, il cui vaccino e' valido al 90% secondo i test. Il processo di autorizzazione procede in parallelo negli Stati Uniti e in Europa. "Abbiamo gia' inviato una grande quantita' di documenti all'Ema - rassicura Sahin - e i funzionari hanno gia' fatto i loro commenti. Nelle prossime due-tre settimane pianifichiamo di consegnare anche i dati sull'efficacia".

"Sputnik V efficace al 92%"

Intanto Mosca rilancia con lo Sputnik V, "efficace al 92%". Secondo il ministero della Salute russo, i risultati mostrano che "20 dei 16mila volontari che hanno ricevuto entrambe le dosi del vaccino o del placebo hanno contratto il virus. La suddivisione tra quanti erano stati vaccinati e quanti invece avevano ricevuto il placebo indica che il tasso di efficacia e' stato del 92% dopo la seconda dose". Infine l'agenzia nazionale per la sorveglianza sanitaria del Brasile ha autorizzato la ripresa dei test sul vaccino messo a punto dal laboratorio cinese Sinovach Biotech. Gli esperimenti erano stati sospesi lunedi' dopo la morte di un volontario, ma dalle verifiche e' emerso che l'uomo si era suicidato. La corsa contro il tempo continua, nella speranza di un risultato entro l'anno.


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