La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum sull'eutanasia legale

La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum sull'eutanasia legale

La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum sull'eutanasia legale


16 febbraio 2022, ore 07:11

Secondo la Consulta, se vincessero i sì all'abrogazione della norma sull'omicidio del consenziente, "non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili”. Delusione per l'Associazione Luca Coscioni. Per Marco Cappato "è una brutta notizia per la democrazia"

In attesa della pronuncia di oggi su sette quesiti referendari, uno sulla depenalizzazione della cannabis e gli altri sei sulla Giustizia, la Corte costituzionale ha chiuso le porte a quello sull’eutanasia. Al termine di una camera di consiglio durata tre ore, la Consulta ha dichiarato l’inammissibilità della consultazione. La sentenza sarà depositata nei prossimi giorni, ma l’ufficio stampa della Corte delle leggi ha già anticipato le motivazioni. La Consulta ha ritenuto inammissibile il quesito referendario perché, "a seguito dell'abrogazione, ancorchè parziale, della norma sull'omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili”. In sostanza, se vincessero i sì, le norme che resterebbero in piedi non sarebbero sufficienti per assicurare la tutela minima delle persone piu' deboli e piu' esposte.

La reazione dell'Associazione Luca Coscioni

Immediata la reazione dell’Associazione Luca Coscioni, promotrice del quesito referendario e che aveva raccolto oltre un milione e 200 mila firme: "Questa per noi e' una brutta notizia. E' una brutta notizia per coloro che subiscono e dovranno subire ancora piu' a lungo. Una brutta notizia per la democrazia". Lo ha dichiarato Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione, che poi ha aggiunto:”"sull'eutanasia proseguiremo con altri strumenti, abbiamo altri strumenti. Come con Piergiorgio Welby e Dj Fabio. Andremo avanti con disobbedienza civile, faremo ricorsi". Valutazioni simili anche per Mina Welby che ha dichiarato di provare "tanta tristezza, pensando alle persone più vulnerabili le cui richieste resteranno inascoltate". "Ero sicura – ha aggiunto - che la Corte avrebbe deliberato a favore di questo referendum e sono rimasta molto delusa".

I partiti 

Tra i leader politici, il segretario della Lega, Matteo Salvini, si è detto dispiaciuto perché “la bocciatura di un referendum non è mai una buona notizia”. Per il numero uno del Partito democratico, Enrico Letta, la decisione della Consulta “deve ora spingere il Parlamento ad approvare la legge sul suicidio assistito, secondo le indicazioni della Corte stessa". Sulla stessa linea Giuseppe Conte che parla di “imperativo politico e morale di dare risposte”. "La grande partecipazione alla raccolta di firme lo impone al Parlamento", ha detto il capo del Movimento 5 stelle.

 La Cei

Decisamente diversa la posizione della Conferenza episcopale italiana. La Cei ha preso atto "con favore" della decisione della Corte Costituzionale che “ha confermato che l'abrogazione, ancorché parziale, della norma sull'omicidio del consenziente è contraria al principio di 'tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili". “E’ un invito ben preciso - si legge in un comunicato della Presidenza della Conferenza - a non marginalizzare mai l'impegno della società, nel suo complesso, a offrire il sostegno necessario per superare o alleviare la situazione di sofferenza o disagio".


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