La figura della donna nello sport, dalle prime olimpiadi fino ad oggi e il movimento del calcio femminile sempre più sotto i riflettori

La figura della donna nello sport, dalle prime olimpiadi fino ad oggi e il movimento del calcio femminile sempre più sotto i riflettori

La figura della donna nello sport, dalle prime olimpiadi fino ad oggi e il movimento del calcio femminile sempre più sotto i riflettori


17 marzo 2022, ore 12:40 , agg. alle 16:30

I pregiudizi hanno sempre caratterizzato il mondo dello sport femminile considerato "antiestetico" fino alla partecipazione alle olimpiadi e la nascita di squadre femminili nel mondo calcistico

Lo sport, sia esso professionale o amatoriale, è un fenomeno che coinvolge uomini e donne. La sua storia tuttavia è stata a lungo caratterizzata da una netta predominanza maschile sia dal punto di vista economico sia culturale. Le caratteristiche su cui si fondano i pregiudizi verso il sesso femminile sono: una debolezza fisica, la troppa emotività e la poca competitività. Questo però è dovuto al fatto che lo sport è da sempre fortemente influenzato da concezioni idealiste.

Le olimpiadi

La storia delle donne alle Olimpiadi moderne, comincia con un rifiuto, il suo fondatore Pierre de Coubertin sosteneva che “Lo sport femminile era la cosa più antiestetica che gli occhi umani potessero contemplare”. Le prime presenze ufficiali delle donne risalgono ai Giochi olimpici di Parigi del 1900 dove sono soltanto 22 su un totale di 997 atleti, gareggiano in cinque discipline: tennis, vela, croquet, equitazione e golf. Tennis e golf furono le uniche discipline ad avere gare esclusivamente femminili. Da quelle olimpiadi ad oggi la presenza delle donne è cresciuta. Un dato positivo per il nostro Paese è che quella della scorsa edizione è la spedizione tricolore con il maggior numero di donne della storia, si tratta della testimonianza a tutti gli effetti di uno sport sempre più rosa in Italia.

Il calcio femminile

Il calcio femminile è da sempre considerato minore, soprattutto perché l’ambiente calcistico è forse il più maschilista tra quelli sportivi. La nazionale di calcio femminile degli Stati Uniti ha però vinto la sua battaglia sulla parità salariale dopo sei anni di lotta, l’accordo vedrà la U.S. Soccer Federation pagare alle giocatrici un totale di 24 milioni di dollari e promette la parità di retribuzione con la squadra maschile. I passi avanti sono stati fatti anche in Italia nel 2018, infatti la Nazionale dopo 20 anni per la terza volta è tornata sul palcoscenico più importante, quello mondiale. Importanti anche i passi avanti anche a livello di club, l’introduzione di una squadra femminile “Juventus Woman” di una società importante come la Juventus ha sicuramente contribuito ad accendere i riflettori su un campionato considerato meno interessante.



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