La mossa del cavallo, Camilleri, Questo consenso mi fa paura

La mossa del cavallo, Camilleri: "Questo consenso mi fa paura"

La mossa del cavallo, Camilleri: "Questo consenso mi fa paura"


22 febbraio 2018, ore 14:49 , agg. alle 15:18

Lo scrittore: "Non vorrei Montalbano diventasse un santo"

Presentato oggi a Roma La mossa del cavallo, il film tv tratto dall'omonimo romanzo di Andrea Camilleri, in onda su Rai1 lunedì 26 febbraio. Lo scrittore siciliano è stato il grande protagonista dell'incontro con la stampa: "Non chiamatemi Maestro, chiamatemi Andrea, Camilleri o come volete, ma non Maestro. Sciascia accettava di farsi chiamare Maestro perché era stato maestro di scuole elementari. Io non lo sono stato" Per l'occasione Camilleri ha parlato anche di un'altra sua creatura, trasformata in mito dalla tv, ossia Il Commissario Montalbano: "'Ma che ci trovate in Montalbano?' Questo vorrei chiedere ai milioni di telespettatori della serie. Tutto questo consenso un po' mi fa paura, non vorrei venissero sotto il balcone di casa mia urlando 'Montalbano santo subito'".
Protagonista di La mossa del cavallo l'attore Michele Riondino, che aveva già vestito i panni de Il Giovane Montalbano e che nel nuovo film Palomar interpreta Giovanni Bovara. Nel cast anche Ester Pantano nel ruolo di Trisina Cicero. Nel corso della conferenza stampa il direttore di Rai Fiction Tinni Andreatta ha definito quella de La mossa del cavallo una storia "non polverosa, ma contemporanea, perché parla del presente". Di seguito la sinossi del tv movie diretto da Gianluca Maria Tavarelli.

Siamo a Montelusa nel 1877. Il quarantenne Giovanni Bovara (Michele Riondino) è il nuovo ispettore capo ai mulini, incaricato di far rispettare l’invisa tassa sul macinato. Siciliano di nascita, è ormai ligure di adozione poiché da bambino si è trasferito con la sua famiglia a Genova. Ragiona e parla come un uomo del nord-Italia e non comprende le dinamiche mafiose e omertose che regolano la terra siciliana. La sua intransigenza gli procura subito diversi nemici.Le sue indagini lo portano a scoprire prima un ingegnoso sistema con il quale i mugnai vengono lasciati liberi di evadere la tassa sul macinato e poi l’esistenza di un mulino clandestino nel terreno dell'uomo più potente della città. A poco a poco le spire del “sistema” gli si stringono intorno e quando sopraggiunge per caso sul luogo dell'omicidio del parroco della città, Bovara si ritrova suo malgrado invischiato in qualcosa molto più grande di lui. In un complicato sistema di depistaggi e giochi di potere, i suoi avversari cercheranno di eliminarlo e sarà solo entrando nella mentalità dei suoi aguzzini e ricorrendo alle loro stesse strategie che Bovara riuscirà a salvare la propria vita.Ma la giustizia riuscirà a trionfare?