La Russia alza il livello dello scontro in Ucraina: ora si colpiscono anche obiettivi civili lontano dal fronte

La Russia alza il livello dello scontro in Ucraina: ora si colpiscono anche obiettivi civili lontano dal fronte

La Russia alza il livello dello scontro in Ucraina: ora si colpiscono anche obiettivi civili lontano dal fronte


28 giugno 2022, ore 10:26

Dolore e indignazione per l'attacco russo al centro commerciale di Kremenchuk, ci sono 18 morti ma anche 36 dispersi sotto le macerie. Da Mosca nuove minacce all'Occidente, Medvedev torna a parlare di terza guerra mondiale

OBIETTIVI CIVILI

E' salito a 18 morti il bilancio dell'attacco russo di ieri al centro commerciale Amstor di Kremenchuk. Ci sono poi 60 feriti ricoverati in ospedale. Ma il bilancio è destinato ad aggravarsi ulteriormente: ci sono anche 36 dispersi. Più di mille soccorritori sono intervenuti sul posto, hanno lavorato anche di notte nella speranza di salvare qualcuno rimasto sotto le macerie. Ma con il passare delle ore diminuisce l’ottimismo. Da qualche giorno la Russia sembra aver cambiato la sua strategia d’attacco. E l’ha resa ancora più spietata. Non si combatte soltanto al fronte, non sono coinvolti soltanto i militari. Mosca ha ripreso a bombardare obiettivi civili. Nello scorso week end sono tornati i razzi su Kiev, che dopo i primi giorni di guerra a fine febbraio aveva vissuto in un clima di calma apparente. Ieri è stato preso di mira un centro commerciale pieno di gente che dista più di 200 chilometri dal fronte: Kremenchuk si trova nella regione di Poltava, lungo il fiume Dnipro, a sud della capitale Kiev. Insomma, se qualcuno sperava che la morsa russa si allentasse è giusto sapere che la strategia di Mosca si è fatta ancora più cattiva e spietata.

MINACCE RUSSE

Il livello dello scontro si alza anche a parole. Medvedev blatera di terza guerra mondiale: il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo, che già nei giorni scorsi si era fatto notare per attacchi verbali molto violenti contro l’Occidente, ora afferma che se la Nato dovesse mettere in piede in Crimea allora si andrebbe vero la terza guerra mondiale. Queste le parole di Medvedev: “Per noi, la Crimea è parte della Russia. E questo significa per sempre. Ogni tentativo di invadere la Crimea è una dichiarazione di guerra contro il nostro paese. E se questo viene compiuto da un paese membro della Nato, questo significa una guerra con l'intera Alleanza atlantica: una terra guerra mondiale, una catastrofe completa”. Nel frattempo l’ambasciatore russo a Washington Anatoly Antonov ha affermato che la fornitura di armi americane all’Ucraina aumenterà ulteriormente il rischio di escalation: “Le continue consegne di armi da Washington a Kiev non fanno altro che inasprire la spirale del conflitto e aumentare la minaccia di un ulteriore aggravamento con conseguenze imprevedibili. L'inondazione sconsiderata e senza risposta di armi in Ucraina non fa che stringere la spirale del conflitto e aumenta la minaccia di un'ulteriore escalation con conseguenze imprevedibili".

INDIGNAZIONE OCCIDENTALE

Il mondo occidentale risponde con sdegno all’attacco al centro commerciale di Kremenchuk. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha affermato: “L'attacco della Russia sui civili nel centro commerciale è crudele. Siamo a fianco del popolo ucraino, continueranno a ritenere responsabile la Russia di queste atrocità”. Sulla stessa linea il presidente della Francia Emmanuel Macron, che su Twitter ha scritto: “L’attacco russo al centro commerciale è un abominio. Voglio condividere il dolore delle famiglie delle vittime, e la loro rabbia di fronte a una tale atrocità. Il popolo russo deve vedere la verità”. L’ONU ha usato l’aggettivo deplorevole per definire il bombardamento contro i civili. Il presidente ucraino Zelensky ha affermato: “L'attacco russo al centro commerciale di Kremenchuk è uno degli atti terroristici più temerari della storia europea. Una città tranquilla, un normale centro commerciale con al suo interno donne e bambini, civili. Prima dell'annuncio dell'allarme aereo c'erano circa mille persone. Non è stato un errore dei missili, ma un atto premeditato”.


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