La serie A ha emesso l’ultimo verdetto, il Genoa è salvo, il Lecce retrocede in serie B

La serie A ha emesso l’ultimo verdetto, il Genoa è salvo, il Lecce retrocede in serie B

La serie A ha emesso l’ultimo verdetto, il Genoa è salvo, il Lecce retrocede in serie B


02 agosto 2020, ore 22:50

Il Genoa resta in serie A grazie alla vittoria per 3-0 sul Verona, il Lecce battuto 4-3 dal Parma e condannato alla retrocessione in serie B

Genoa-Verona 3-0

Il Genoa festeggia la salvezza, raggiunta all’ultima giornata; dopo lo spavento di quattro giorni fa con la cinquina subita contro il Sassuolo, la vittoria sul Verona è stata netta. A Marassi avvio di gara nel segno di Sanabria; l’attaccante paraguaiano ha segnato la doppietta che nei primi venticinque minuti ha indirizzato la partita: prima con un colpo di testa in acrobazia, poi con una imbucata su assist di Pandev. Prima dell’intervallo è arrivato anche il terzo sigillo con un imperioso stacco di testa di Romero. Nella ripresa non c’è stata più storia: l’Hellas ha attaccato, ma senza pungere. Alla fine Davide Nicola portato in trionfo dai suoi giocatori.

Lecce-Parma 3-4

Non è stata una stagione fortunata per il Lecce, che retrocede nonostante una serie di buone prestazioni. Un esempio della cattiva sorte che ha accompagnato i salentini è l’autogol di Lucioni con il quale il Parma si è portato in vantaggio dopo dieci minuti. Dopo un palo di Hernani, la palla ha sbattuto contro il capitano del Lecce ed è carambolata in rete. La squadra di Liverani ha cercato la reazione, ma al ventiquattresimo è stata infilzata in contropiede dal gol di Caprari. Come è nel suo DNA il Lecce non si è arreso, nonostante le notizie da Marassi non fossero confortanti, e in cinque minuti ha raggiunto il pareggio con due colpi di testa di Barack prima e di Meccariello poi. Nella ripresa altro doppio allungo dei parmensi, con le reti di Cornelius e Inglese. Lapadula ha poi accorciato le distanze.

Le altre partite

A Ferrara la Fiorentina ha battuto 3-1 la Spal, che ha salutato la serie A. Successo maturato negli ultimi minuti: dopo le reti nel primo tempo di Duncan e D’Alessandro, all’ottantanovesimo Kouamè ha portato in vantaggio i viola, che in pieno recupero hanno triplicato con il rigore di Pulgar. 1-1 al Dallara tra Bologna e Torin, rossoblu a segno al diciottesimo con Svanberg. Pareggio raggiunto dai granata al sessantasettesimo con Zaza. Colpo esterno dell’Udinese, 1-0 contro il Sassuolo, all’ottavo della ripresa friulani in gol con Okaka

Sarri e Conte in bilico

E’ singolare notare come non ci siano certezze sugli allenatori delle squadre che si sono piazzate ai primi due posti della classifica. Maurizio Sarri ha condotto la Juventus alla conquista dello scudetto (non una novità in casa bianconera); ma la rivoluzione sul piano del gioco non si è vista e il traguardo è stato tagliato a fatica, con un solo punto di vantaggio sull’Inter. La Juventus ha subìto ben sette sconfitte (un po’ troppe per chi vince il titolo), senza poter vantare né l’attacco più prolifico né la difesa meno battuta. Insomma uno scudettino da minimo sindacale, un inciampo precoce in Champions potrebbe aprire la crisi e rimettere l’allenatore in discussione. Grandi nuvole anche su Antonio Conte all’Inter. Proprio nella serata in cui la squadra è stata bella e somigliante al suo allenatore, il tecnico ha attaccato duramente la società, accusandola di non aver tutelato né lui né i suoi giocatori. Come condizione per restare, Conte chiede un cambio di registro. Ora ci vorrà l’arte diplomatica di Beppe Marotta per ricucire lo strappo. Non si può escludere l’addio dell’allenatore, ma quello di Bergamo potrebbe essere un avviso ai naviganti da chi anche in passato ha usato sfuriate e lamentele come stimolo per crescere.

Allenatori che vanno e che vengono

Moreno Longo ha intanto chiuso la sua esperienza con il Torino, i granata ripartiranno da Marco Giampaolo. E’ durata poco anche l’avventura di Walter Zenga al Cagliari, la società sarda ha deciso di puntare su Eusebio Di Francesco. Tra chi si è guadagnato la riconferma c’è Stefano Pioli, il Milan ha avuto un ottimo rendimento dopo il lockdown e l’allenatore emiliano ha sventato la rivoluzione Rangnick; ma il finale in crescendo ha prodotto un mediocre sesto posto, il che significa preliminari di Europa League. Conti alla mano, questo Milan ha fatto peggio di quello dell’anno scorso guidato da Rino Gattuso. Non a caso promosso anche a Napoli. Dove ha cercato di risollevare una squadra che aveva vissuto un pessimo girone d’andata con Carlo Ancelotti.


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