La stagione sciistica in Europa è ancora incerta, a causa del coronavirus è a rischio la partenza

La stagione sciistica in Europa è ancora incerta, a causa del coronavirus è a rischio la partenza

La stagione sciistica in Europa è ancora incerta, a causa del coronavirus è a rischio la partenza


28 novembre 2020, ore 19:00

In tutta Europa aumenta l'attesa di sciatori e snowboarder per capire se, come e quando partirà la stagione sulla neve, mentre le località e gli operatori del settore temono una crisi senza precedenti a causa del coronavirus.

Chi ama gli sport invernali vive giorni di trepida attesa per capire se e quando saranno riaperte le piste da sci. Gli operatori del settore nutrono un certo ottimismo in vista dell'inizio della stagione della neve e si preparano a mettere in campo misure severe pur di avere gente sulle piste e negli hotel, ma la politica frena


Appello di Germania e Italia per la chiusura delle piste da sci

La speranza degli operatori è in contrasto con le mosse dei governi di diverse nazioni d'Europa che spingono per ritardare o limitare di molto la presenza sulle piste. Il Presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte e il cancelliere tedesco Angela Merkel hanno proposto la chiusura fino a gennaio di tutte le stazioni sciistiche dell'Unione Europea per contenere la diffusione del coronavirus. In una dichiarazione televisiva, il presidente francese Emmanuel Macron ha escluso l'ipotesi di prendere in considerazione l'apertura degli impianti di risalita in Francia per il periodo festivo, anche se una decisione finale non è ancora stata presa.


Chi ha deciso di aprire

I funzionari austriaci, invece, malgrado la pressione di Berlino, premono per la riapertura, dimenticandosi forse che uno dei più importanti focolai di coronavirus della prima ondata partì proprio dalla località tirolese di Ischgl. Di certo la regione austriaca dell'Arlberg e in particolare le località di St. Anton, Lech e Zurs e la stessa Ischgl potrebbero aprire il prossimo 17 dicembre. Anche la Svizzera, che non fa parte dell'Unione Europea, ha dato il via libera alla stagione invernale e località come Zermatt, Saas-Fee, Verbier, Engelberg e Andermatt stanno offrendo alcuni impianti di risalita aperti, seppure con molte limitazioni. Le autorità elvetiche sostengono che non ci sono focolai nelle località sciistiche, mentre per l'Organizzazione mondiale della sanità, Ginevra è considerata l'epicentro europeo del Covid e invita a rivedere la decisione. La Svezia negli ultimi giorni ha inasprito le restrizioni ma non ha mai imposto un blocco nazionale ed è ufficialmente aperta agli sciatori, respingendo la richiesta della Germania, di fermare la stagione. Identica decisione è stata presa dalla Bulgaria, mentre al momento non è ancora chiaro come si muoveranno nazioni come Slovenia e Spagna.


Quale impatto sull'economia del settore

Eventuali chiusure saranno un duro colpo per l'industria dello sci, che aveva sperato in una stagione relativamente vivace dopo l'introduzione delle misure anti Covid. Gli operatori francesi si dicono delusi perché se è vero che dal prossimo 15 dicembre i cittadini avranno meno restrizioni e potranno andare anche nelle seconde case in montagna, non potranno però sciare. Nel comprensorio di Les 3 Vallees l'economia si basa per il 90% sulla stagione invernale e il Natale rappresenta circa il 25% del fatturato. Anche in Val d'Isere si dicono preoccupati, ma sono pronti ad aprire qualora la situazione sanitaria e il governo lo consentiranno. Anche se il comprensorio sciistico è chiuso i turisti possono arrivare nel villaggio.


I resort

Il turismo organizzato si è mosso in anticipo e la maggior parte dei resort europei si è attrezzato mettendo in atto tutta una serie di misure anti Covid come l'obbligo di indossare le mascherine e la regolamentazione degli accessi sugli ascensori, i limiti sui biglietti venduti per le piste, distanziamento sociale e tanto altro. La mancanza di ospiti a Natale e Capodanno è sicuramente un duro colpo per un settore che sta subendo particolarmente questa situazione causata dal coronavirus. E quella che che dovrebbe essere la stagione invernale potrebbe diventare una “stagione infernale” per chi ama le vacanze sulla neve e per chi lavora in questo settore.

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