Latte per neonati scaduto da 5 mesi, maxi multa per un ipermercato di Cuneo

Latte per neonati scaduto da 5 mesi, maxi multa per un ipermercato di Cuneo

Latte per neonati scaduto da 5 mesi, maxi multa per un ipermercato di Cuneo


28 aprile 2021, ore 14:44 , agg. alle 16:51

100 mila euro di multa per aver lasciato in vendita oltre 600 confezioni di latte per bambini scadute da oltre 5 mesi

Oltre 600 confezioni di latte per bambini, di diverse marche, scadute da oltre 5 mesi. Eppure ancora in perfetto ordine sugli scaffali dell'ipermercato, pronte per la vendita come nulla fosse. Ad accorgersene un cittadino di Cuneo, che ha immediatamente avvertito i Carabinieri. Il Nucleo investigativo di polizia ambientale si è subito recato nel punto vendita, dove dopo un'analisi ha trovato appunto una grande quantità di merce scaduta da tempo, non solo latte, m anche alimenti di vario genere. Le forze dell'ordine hanno sottoposto a sequestro amministrativo la merce scaduta al fine di toglierla immediatamente dal commercio, mentre nei confronti del direttore del Punto Vendita è stata elevata una sanzione amministrativa per un importo pari a 100.000 Euro.

Controlli nei supermercati

I supermercati nell'ultimo periodo sono sotto stretto controllo, per verificare l'attuazione delle disposizioni a contrasto della diffusione del coronavirus. In tutta Italia i reparti dei Nas hanno effettuato controlli a tappeto nella grande distribuzione per accertare la corretta esecuzione delle operazioni di sanificazione degli ambienti e delle attrezzature. In diversi casi sono state trovate  tracce di Sars-CoV-2 sui POS, sui carrelli, alle casse e su diverse superfici, su bilance e scaffali. Su 981 esercizi commerciali individuati tra quelli di maggiore afflusso, sono state rilevate irregolarità in 173 di questi, pari al 18% e sono stati sanzionati 177 responsabili delle attività, in 9 sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria. Contestate 226 irregolarità, tra le quali carenze igieniche per mancata esecuzione delle operazioni di pulizia e sanificazione dei locali e delle attrezzature ad uso comune; omessa indicazione delle informazioni agli utenti sulle norme di comportamento e sul rispetto del numero massimo di presenze contemporanee all’interno dei locali; mancato rispetto della distanza interpersonale durante gli acquisti e alle casse; malfunzionamento o assenza dei dispenser per la disinfezione delle mani.


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