Le vaccinazioni funzionano, giù contagi e decessi dopo la prima somministrazione

Le vaccinazioni funzionano, giù contagi e decessi dopo la prima somministrazione

Le vaccinazioni funzionano, giù contagi e decessi dopo la prima somministrazione


15 maggio 2021, ore 18:00

E' quanto si evince dal primo report nazionale sull'impatto della vaccinazione anti Covid, a cura dell'Istituto Superiore di Sanità

Nelle persone vaccinate il rischio di contagio comincia a diminuire già dopo due settimane dalla prima somministrazione, tanto che a partire dal 35esimo giorno dall'inizio del ciclo vaccinale si osserva una riduzione dell'80% delle infezioni, del 90% dei ricoveri e del 95% dei decessi sia negli uomini sia nelle donne di diverse fasce di età. Questi  dati emergono dal primo report nazionale sull'impatto della vaccinazione anti Covid, a cura dell'Istituto superiore di Sanità e del Ministero della Salute, diffuso oggi. 


Report sull’impatto dei vaccini sulla popolazione italiana

Il report nazionale sull'impatto delle vaccinazioni sulla popolazione presenta i dati rilevati a partire dal 27 dicembre 2020, giorno di avvio della campagna vaccinale in Italia, fino al 3 maggio 2021. Tali dati  riguardano 13,7 milioni di persone immunizzate nel nostro Paese. Dai dati risulta che il 95% delle persone vaccinate con Comirnaty, il siero Pfizer-BionTech, o Moderna ha completato il ciclo vaccinale, ricevendo due dosi nei tempi indicati dal calendario vaccinale, mentre per il siero AstraZeneca nessuna delle persone incluse nello studio aveva ricevuto la seconda somministrazione.


Brusaferro, i dati confermano efficacia vaccini

"Questi dati confermano l'efficacia delle vaccinazioni e della campagna vaccinale, e la necessità di raggiungere presto alte coperture in tutta la popolazione per uscire dall'emergenza grazie a questo strumento fondamentale", è quanto ha dichiarato  il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, dopo la diffusione del report.


L’Indice di contagio resta tra gli indicatori ma stop agli automatismi

Intanto si lavora alla nuova mappa del rischio. L'Rt calcolato sui sintomatici resterà tra gli indicatori, ma non rappresenterà più un automatismo per determinare l'assegnazione dei colori alle regioni. E' quanto si apprende, da fonti che si occupano delle modifiche dei parametri. L'automatismo riguarderà esclusivamente l'incidenza dei contagi sulla popolazione e il tasso di ospedalizzazione. In generale, gli indicatori passeranno da ventuno a  una decina. Lunedì è previsto un incontro tra tutte le componenti per arrivare a un accordo definitivo. Tra l'altro, è anche previsto per la zona bianca, gialla e arancione, un innalzamento della soglia minima di tamponi da effettuare, che sarà comunque proporzionato ai vari livelli di rischio legati all'incidenza. 


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