Linea dura della Cassazione contro chi usa l'acido per sfigurare l'ex partner che non vuole riprendere la relazione

Linea dura della Cassazione contro chi usa l'acido per sfigurare l'ex partner che non vuole riprendere la relazione

Linea dura della Cassazione contro chi usa l'acido per sfigurare l'ex partner che non vuole riprendere la relazione


21 aprile 2021, ore 21:45 , agg. alle 09:59

Le attenuanti vanno negate anche se il reato è commesso prima dell'entrata in vigore del Codice rosso, che ha tramutato in un reato specifico gli sfregi permanenti

Nessuna giustificazione, anche se il motivo è sentimentale, può essere concessa a chi deturpa i lineamenti di qualcuno per punirlo di averlo stato respinto : lo ha stabilito la Corte di Cassazione nelle motivazioni della sentenza che ha condannato Edmond Tavares, il 33enne di origini capoverdiane, autore dell'aggressione alla showgirl riminese Jessica Notaro, a 15 anni, 5 mesi e 20 giorni di carcere, senza dargli nessuno sconto di pena. "Nessuna frustrazione amorosa, per quanto dolorosa può contribuire ad attenuare la gravità della condotta di chi procura sfregi indelebili", è scritto nel dispositivo della sentenza. "Specie se le lesioni gravissime sono frutto di un piano ordito con lucida preordinazione di mezzi e modi e non soggetta a inscriversi in un contesto emotivo sopraffattorio della emotività".

Il caso di Jessica Notaro

Soffermandosi inoltre sulle lesioni, i giudici hanno rilevato che la "gravità di questa condotta, del resto, ha costituito oggetto di recente attenzione del legislatore che, con la legge n.69/2019, il cosiddetto "Codice rosso'", ha previsto un apposito reato". Nel caso di Jessica Notaro, non ha trovato applicazione la nuova norma, in quanto l'aggressione è avvenuta in precedenza, la sera del dieci gennaio del 2017, nel posteggio del condominio della sua abitazione a Rimini. Tutta la vicenda è stata lo stesso considerata nella sua gravità e, dice la Cassazione, risulta pertanto "logica" la scelta di "introdurre e contestare all'imputato l'ulteriore gravissimo reato di lesioni, nel processo per stalking, inserendosi tale fatto nella sequenza dell'attività persecutoria del Tavares". In questo modo, i supremi giudici hanno risposto alle obiezioni difensive mirate a sostenere che Tavares era stato processato due volte per lo stesso motivo. Inoltre la Cassazione ha considerato assolutamente valide le deposizioni di Jessica Notaro, in quanto "non animate da intento calunnioso o vendicativo", tanto che la ragazza "non si è mai indotta a querelare o denunciare l'imputato per non rovinarlo'" e questo nonostante lui la "costringesse, di fatto, a condurre una vita limitata, angosciosa e blindata".


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