Luigi De Magistris a RTL 102.5, Saviano? Basta polemiche se no sembra duello

Luigi De Magistris a RTL 102.5: "Saviano? Basta polemiche se no sembra duello"

Luigi De Magistris a RTL 102.5: "Saviano? Basta polemiche se no sembra duello"


09 gennaio 2017, ore 11:19 , agg. alle 13:20

Il sindaco di Napoli a Non Stop News anche su Grillo ("Non mi convince la sua posizione europea") e Maradona ("Un genio del calcio"

Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris è intervenuto ai microfoni di RTL 102.5 durante "Non Stop News". In questi giorni si è parlato molto di Napoli e del sindaco per una polemica con Saviano. "Sinceramente non ci ritornerei perché quello che si doveva dire l'ho detto in un post sul mio profilo Facebook. Io sono una persona intellettualmente onesta che sottolinea le cose che non vanno, ma che sottolinea anche le cose che vanno e, soprattutto, vede il cambiamento che è in atto progressivamente nella nostra città. Quando uno ama profondamente la propria città e ci lavora h24 senza risparmiarsi mai ha quel senso di giustizia che lo porta a replicare quando si vede descritto un fatto non vero. Io son d'accordo che non bisogna continuare a fare polemica, altrimenti sembra che diventi un duello, e non è questo il tema".
Si è parlato per tanti anni dei 'professionisti dell'antimafia', non crede che a Napoli, così come in tante altre città, i cosiddetti professionisti dell'antimafia non abbiano seriamente contribuito, così come hanno fatto amministratori come lei, al miglioramento della qualità della vita delle città del sud? I professionisti dell'antimafia si sono eretti a simbolo ma non amministratori delle nuove primavere delle città del sud Italia, o sbaglio?
Facciamo un ragionamento generale che prescinde dalla contingenza del momento. Io penso che, in particolare quando si parla della questione mafia, bisogna avere molta competenza e bisogna conoscere davvero bene i fenomeni. Io sono perché si parli e non si taccia, però siccome quando si parla di temi così delicati le parole sono pesanti, bisogna dire la verità o provare a dirla fino in fondo. Perché per la città di Napoli, ad esempio, se tu racconti solo il fatto negativo che oggettivamente c’è, ma non racconti progressivamente i fatti positivi, anche nella lotta alla camorra, alle mafie, all’infiltrazione alla politica, non dai l’alternativa alle persone. Se racconti invece tutto quel che accade fai un’operazione straordinaria, perché consenti alle persone disorientate di scegliere, che possono sapere che c’è la cosa negativa ma si può costruire anche il cambiamento. Io la penso come Giovanni Falcone, le mafie sono un fatto umano: hanno avuto un inizio e avranno anche una fine. Per come stiamo affrontando a Napoli, soprattutto i rapporti tra mafia e istituzioni e mafia e politica, le assicuro che la fine della camorra è sempre più vicina.

Cosa ne pensa di questo nuovo volto di Beppe Grillo rispetto all’Europa?

Io sono per la costruzione dell’Europa dal basso, dei diritti, dei popoli, della giustizia sociale, dell’uguaglianza, non mi piace l’Europa dei vincoli del bilancio, dell’austerità, degli strangolamenti finanziari, così come non mi piace l’Europa delle mura, del filo spinato, del respingimento. Grillo è molto ambiguo soprattutto sul tema dei rifugiati dell’immigrazione, di come affrontare una tragedia umanitaria e, per quanto mi riguarda, al di là delle responsabilità dell’Europa, dei problemi economici, delle difficoltà che soprattutto i sindaci hanno, in particolare quelli del sud, quando vedo le persone che scendono dai barconi penso che la prima cosa che si debba fare è accogliere e aprire il cuore a queste persone che soffrono. La posizione sull’Europa di Grillo non mi ha mai convinto, così come lo vedo molto altalenante sulla questione morale, e questo è molto deludente perché loro si sono presentati come coloro che rompevano il sistema sulla moralità pubblica, sulla corruzione e sull’onestà.

Di questi giorni è il piano del Governo Gentiloni in materia di immigrazione. I sindaci sono spesso la prima frontiera. Come vede da sindaco l’impegno del Ministro Minniti, i nuovi piani, il ritorno dei CIE?
Noi in Italia siamo molto esposti, al Sud moltissimo, a Lampedusa e in Sicilia non ne parliamo proprio. Io penso che l’Europa la deve smettere di girarsi dall’altra parte e scaricare solo sull’Italia questo tema; l’ Europa finora non si è fatta adeguatamente carico, adesso vediamo se si cambia. Per il resto sono dell’idea che le persone che vengono nel nostro Paese devono essere aiutate a integrarsi perché il migrante non è solo un problema economico, è anche una ricchezza, io lo vedo nella nostra città. Anche nell’episodio di Forcella vittime sono stati una bambina di 10 anni, e Napoli è la città di Europa con il maggior numero di bambini, e tre senegalesi vittime perché non hanno voluto pagare il pizzo. A me piace molto l’idea di una città che diventa integrazione, contaminazione, meticciato culturale, quindi starei attento alla strigliata repressiva; altra cosa è stare molto attenti che non si infiltrino terroristi e qui c’è un’operazione di intelligence e controllo che gli Stati devono fare.

Qual è lo stato di salute del suo rapporto con Palazzo Chigi? L’inquilino è cambiato, con Renzi i rapporti non erano ottimi, con Gentiloni?
Diciamo che il Governo è una continuità del Governo Renzi, però credo che la riconferma mia a sindaco, e la vittoria del No nel Mezzogiorno che ha visto a Napoli, a Salerno, in Campania, il 70% ha fatto dire al Presidente del Consiglio che durerà sei mesi, un anno, non si sa, che le priorità di questo Governo sono giovani e Sud, che sono esattamente due tra i principali punti di riferimento su cui noi ci muoviamo. Anche i primi contatti, ho incontrato il Ministro del Mezzogiorno, mi fanno pensare a una cooperazione istituzionale importante, molto proficua, che si può mettere in campo tra la città di Napoli e il Governo nazionale. Dal punto di vista politico la distanza rimane intatta perché Gentiloni è una prosecuzione di Renzi e tra l’altro noi stiamo consolidando la nostra esperienza di autonomia e non vogliamo assolutamente avvicinarci a quel tipo di politica, ma la cooperazione istituzionale credo che migliorerà nei prossimi mesi.

E’ stato un periodo di feste incredibile per la città di Napoli, da record, questo è nei numeri e nei fatti. Un altro evento si avvicina, al Teatro San Carlo di Napoli, massima espressione culturale della città, salirà sul palco Diego Armando Maradona a raccontare se stesso e la sua vita accanto ad Alessandro Siani che, recordman del botteghino in questi giorni al cinema, ha voluto fortemente questa iniziativa. Ci sono state polemiche, ma stiamo parlando di un personaggio che, al di là di qualsiasi giudizio sulla vita privata, per Napoli rappresenterà sempre qualcosa di epico. Cosa si aspetta?
Maradona è per sempre la città di Napoli, solo chi non è napoletano o tifoso del Napoli non comprende quanto Maradona è nel corpo, nell’anima, nel cuore, quanto ha fatto sognare questa città nei momenti difficili. Il Teatro San Carlo è il teatro più antico del mondo, un monumento del ballo, della lirica, dell’orchestra, del sinfonico, ma non bisogna assolutamente preoccuparsi se un giorno ospita un genio del calcio, perché Maradona è un genio del calcio. Napoli è una città che sta fortemente riscoprendo tradizioni e bellezze puntando sull’umanità e sui napoletani, nell’ultimo anno e mezzo siamo entrati nella storia, Napoli non ha mai avuto un flusso turistico e iniziative culturali così enormi come in questo periodo. In tutto questo ci sono anche cose che possono suscitare opinioni contrarie: ‘N’Albero’ sul lungomare, l’albero più alto del mondo visitabile, Maradona al San Carlo, io fui molto criticato quando feci entrare Nino D’Angelo a fare un concerto al San Carlo, qualcuno disse che il popolo non può entrare al San Carlo, ma è esattamente il contrario. Se le persone scoprono la bellezza, se anche quelle che hanno sbagliato, se a queste persone portiamo la cultura nei loro quartieri, se li facciamo entrare nel San Carlo dove non deve entrare solo chi se lo può permettere economicamente, non stiamo violentando il San Carlo. Io sono anche Presidente del San Carlo, quindi non consentirei a nessuno di fargli del male. Lunedì sarà una bella serata, e poi quest’anno abbiamo un compleanno importante, festeggiamo i trent’anni dal primo scudetto, Maradona a Napoli è un evento importante.

Cosa consiglia alla Raggi per Roma?
Di Avere il coraggio di stare tra la gente, guardarla negli occhi, prendersi le critiche, affrontare il popolo che ti ha eletto. Se vai per strada il sindaco è la missione più bella, ecco perché Napoli rappresenta un po’ la differenza perché nei momenti più difficili io me ne sono sceso per strada, i napoletani hanno capito, e oggi con tutti i problemi, credo che Napoli stia vivendo un bel momento.