Manovra, sul taglio delle tasse Draghi e il governo per ora tirano dritto e chiudono ai sindacati

Manovra, sul taglio delle tasse Draghi e il governo per ora tirano dritto e chiudono ai sindacati

Manovra, sul taglio delle tasse Draghi e il governo per ora tirano dritto e chiudono ai sindacati


02 dicembre 2021, ore 19:30

Intanto l’Istat comunica che gli occupati sono cresciuti di 35mila unità ad ottobre sul mese precedente, e di 390mila sull'anno. L'aumento riguarda però quasi soltanto gli uomini, infatti l’occupazione al femminile è ferma. La disoccupazione è al 9,4%

Al centro soprattutto la partita relativa alla riforma fiscale, cioè l'intervento da 8 miliardi di euro per il taglio delle tasse, dopo la fumata nera dell'altro giorno tra sindacati e ministro delle Finanze Daniele Franco che aveva chiuso alle modifiche proposte da Cgil, Cisl e Uil. Anche il dossier sulle pensioni si è affacciato nella discussione, durata circa 2 ore. E il confronto tra il premier, Mario Draghi, il ministro del Lavoro, Andrea Orlando e il ministro delle Finanze Daniele Franco, i leader di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri sulla manovra economica per adesso non ha prodotto cambiamenti sull’accordo raggiunto nella maggioranza. Almeno fino a domani quando l’esecutivo ha promesso alle sigle della triplice un aggiornamento delle scelte governative, prima del Cdm. E i sindacati restano insoddisfatti e sul piede di guerra.



Il ‘tesoretto’

Nonostante il fatto che sia salito a circa 2 miliardi il "tesoretto" in manovra derivante dai minori costi nel primo anno del taglio di Irpef e Irap. E' quanto si apprende difatti da diverse fonti governative. Secondo le stime nel 2022 non servirebbero tutti gli 8 miliardi stanziati per la riduzione delle tasse ma - per il sistema di pagamento basato sul saldo-acconto - avanzerebbero circa 2 miliardi da utilizzare per altre misure una tantum. Questo avanzo sarà destinato in parte al taglio delle bollette, in parte a una decontribuzione una tantum.


L’Istat

Da parte sua l’Istat comunica che gli occupati sono cresciuti di 35mila unità ad ottobre sul mese precedente e di 390mila sull'anno. L'aumento riguarda però quasi soltanto gli uomini, rileva l'Istituto. Il tasso di disoccupazione sale al 9,4% (+0,2% su settembre) e cala dello 0,6% su ottobre 2020. Pesano gli inattivi. Aumenta l'inflazione nella zona Ocse: a ottobre 2021 è al 5,2%, contro il 4,6% di settembre e l'1,2% di ottobre 2020. I prezzi dell'energia crescono del 24,2% nell'area, al top dal 1980. L'inflazione è al 4,1% ad ottobre, contro il 3,4% di settembre e il -0,3% un anno prima.


Il fine vita

Nel frattempo via libera ai primi quattro articoli della proposta di legge sul fine vita, assi portanti dell'intero provvedimento, che definiscono i requisiti necessari per poter accedere al suicidio assistito e le modalità con cui chiederlo. Si sblocca dunque, dopo mesi di stallo, l'iter nelle commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera, che in un'unica giornata si avvicinano al giro di boa: gli articoli sono in tutto otto, ma si riprenderà a votare la prossima settimana, con l'obiettivo di rispettare il timing stabilito, ovvero l'approdo in Aula il 13 dicembre. Tuttavia, la mediazione portata avanti dai relatori, Alfredo Bazoli del Pd e Nicola Provenza di M5s, che hanno riformulato alcuni emendamenti (poi approvati) sulla base delle richieste avanzate da Lega e Forza Italia, non è bastata per ottenere il voto favorevole del centrodestra. I primi quattro articoli hanno infatti incassato il sì di M5s, Pd, Leu e Italia viva, mentre leghisti e azzurri, assieme a FdI, hanno votato contro. E tutto fa presagire - nonostante lo stop all'ostruzionismo e il clima di dialogo registrato negli ultimi giorni - che anche in Aula si replichi la frattura netta nella maggioranza. Insomma, il via libera al testo da parte della maggioranza compatta non è affatto scontato e c'è già chi, tra gli ex giallorossi, teme il ripetersi di quanto avvenuto al Senato sul ddl Zan.


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