Maurizio Costanzo e il cinema, quando scrisse per Ettore Scola e Pasolini

Maurizio Costanzo e il cinema, quando scrisse per Ettore Scola e Pasolini

Maurizio Costanzo e il cinema, quando scrisse per Ettore Scola e Pasolini


24 febbraio 2023, ore 18:00

L’uomo che ha inventato il talk show televisivo, è stato anche sceneggiatore di alcuni dei film italiani più importanti

Non solo TV. Maurizio Costanzo, scomparso oggi all’età di 84 anni, verrà ricordato prima di tutto per aver fondato un nuovo linguaggio televisivo e per aver creato alcuni dei programmi più importanti e rivoluzionari del piccolo schermo. Ma in pochi sanno che la firma di Costanzo compare anche dietro ad alcune delle pellicole più rilevanti della storia del cinema italiano, dove ha curato il soggetto e la sceneggiatura.

MAURIZIO COSTANZO E LA SUA “GIORNATA PARTICOLARE”

L’incontro tra il cinema e Costanzo avviene per la prima volta nel 1968, quando collabora alla stesura della sceneggiatura del film “A qualsiasi prezzo”, diretto da un semisconosciuto Emilio Miraglia. Evidentemente ci prende gusto poiché da lì a poco Maurizio Costanzo inizia a scrivere altre sceneggiature, tra cui anche quella per il film di Pupi Avati intitolato “Bordella”. Tra i due nascerà un bel sodalizio che sarà riconfermato anche per altre quattro pellicole del regista. Ma la vera svolta arriva con il capolavoro di Ettore Scola, “Una giornata particolare” dove Costanzo si trova a scrivere la sceneggiatura assieme allo stesso Scola e Ruggero Maccari. Il successo fu tale da ricevere persino un David di Donatello per la miglior sceneggiatura. Inoltre ha più volte raccontato di aver collaborato a un primo progetto scritto del film “Salò o le 120 giornate di Sodoma” di Pier Paolo Pasolini, anche se poi non comparirà mai nei credits della pellicola.

MAURIZIO COSTANZO DIETRO LA MACCHINA DA PRESA

Nel 1978 Costanzo sceglie di cimentarsi con la regia di un lungometraggio, che resterà un unicum nella sua carriera. Melodrammore, una parodia dei melodrammi matarazziani degli anni 50, interpretata dall'attore-simbolo del genere, Amedeo Nazzari, alla sua ultima apparizione cinematografica. Una storia metatestuale e comica con protagonista anche Enrico Montesano.


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