Milano: un 37enne australiano si è presentato al Palazzo Reale rivendicando la proprietà, "sono un erede Savoia"

Milano: un 37enne australiano si è presentato al Palazzo Reale rivendicando la proprietà, "sono un erede Savoia"

Milano: un 37enne australiano si è presentato al Palazzo Reale rivendicando la proprietà, "sono un erede Savoia"


17 febbraio 2022, ore 09:27 , agg. alle 10:56

l'uomo si è presentato con i bagagli, sostenendo di essere il discendente di Casa Savoia e di aver documenti a sostegno delle sue pretese. Dopo vari tentativi di farlo desistere, la Polizia lo ha allontanato, tra l'incredulità dei turisti presenti

A molti è tornato alla mente quell’Antonio Trevi, interpretato da Totò nel film del Totò truffa ‘ 62, che cercava di vendere l’omologa fontana di Roma a uno sprovveduto turista americano. In quel caso si trattava di un personaggio di fantasia, mentre quanto è successo ieri al Palazzo Reale di Milano è avvenuto veramente. Un uomo di 37 anni, di origini australiane, si è presentato, con tanto di bagaglio, sostenendo di essere un erede legittimo di casa Savoia e dunque di essere il proprietario dell’edificio.

"I documenti"

Lo sconcerto dei presenti non è stato sufficiente per farlo desistere, tanto che, spostatosi al primo piano, dove si trova l’ingresso delle mostre, ha domandato agli addetti alla sicurezza come raggiungere Palazzo Marino, attuale proprietario della struttura, per rivendicarne la titolarità . Non è chiaro se l’intraprendente “aussie” sia riuscito a conferire con il sindaco Giuseppe Sala. Di certo, però, si è ripresentato un’ora dopo al Palazzo Reale per occupare la zona dove, in questo periodo di covid, viene effettuato il controllo dei Green Pass. Inutili i tentativi di farlo ragionare dei vigili del fuoco, in servizio antincendio nell’edificio. Il presunto discendente di Vittorio Amedeo II ha confermato le sue intenzioni, mostrando anche alcuni documenti che, a suo dire, sarebbero stati inviati anche alle autorità italiane per rivendicare i diritti immobiliari. Niente da fare. A quel punto sono intervenuti due funzionari della Questura che hanno dovuto chiedere i rinforzi di una decina di poliziotti che lo hanno identificato e scortato all’esterno. Tutto si è svolto tra la curiosità delle persone giunte per assistere alla mostra sul Realismo magico, una corrente artistica che, scrive Wikipedia, “si identifica per una visione lucidamente attonita del reale”. Manco a farlo apposta.

I gioielli dei Savoia

Chissà che le pretese del 37enne australiano non siano state ispirate da quelle dei suoi presunti consanguinei, gli eredi dell’ultimo re d’Italia, Umberto II: il principe Vittorio Emanuele di Savoia e le principesse Maria Gabriella, Maria Pia e Maria Beatrice. Secondo quanto raccontato qualche giorno fa dal Corriere della Sera, gli ex reali avrebbero rivendicato i gioielli della corona custoditi nel caveau della Banca d’Italia dal 1946. Una tesoro composto da oltre 6.000 brillanti e 2.000 perle. Anche in questo caso non resta che “una visione attonita del reale”. 


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