Ministro Francesco Boccia, lavoro e burocrazia non saranno più come prima, è una corsa contro il tempo e no decisioni dettate dall'ideologia

Ministro Francesco Boccia, lavoro e burocrazia non saranno più come prima, è una corsa contro il tempo e no decisioni dettate dall'ideologia

Ministro Francesco Boccia, lavoro e burocrazia non saranno più come prima, è una corsa contro il tempo e no decisioni dettate dall'ideologia


15 aprile 2020, ore 10:30

Il Ministro per gli Affari Regionali ha rassicurato su cassa integrazione e liquidità alle imprese, ha annunciato che il provvedimento di fine aprile sarà dedicato a sviluppo e crescita dell’Italia e lanciato un appello alla coesione a livello europeo

II Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia ha fatto il punto sulle misure economiche del governo per l’emergenza coronavirus. Alcuni italiani hanno ricevuto nelle ultime ore l’accredito del bonus da 600 euro da parte dell’Inps. Il governo sta valutando, ha dichiarato Boccia, se far salire l’indennità ai lavoratori autonomi dai 600 agli 800 euro. “Nelle ultime settimane sono successe cose inimmaginabili fino a due mesi fa”, ha aggiunto il ministro, “se ci avessero detto che il bilancio dello stato avrebbe subito tutte queste variazioni nessuno di noi ci avrebbe creduto”. Invece siamo all’interno di una rivoluzione epocale e niente sarà come prima, anche in seguito alla riapertura. 

Boccia: “è in atto una corsa contro il tempo per le misure economiche” 

Il ministro Boccia ha invitato a non fare polemiche e ha assicurato che le casse integrazioni saranno pagate tutte in questo mese. Per quanto riguarda quelle in deroga, serve che le regioni avanzino le domande. A domenica sera erano arrivate 11 domande da parte di altrettante regioni, stanno man mano arrivando tutte le altre e l’Inps le sta processando. Lo stesso vale per la liquidità, su cui il governo ha chiesto alle banche di dimezzare i tempi. “Speriamo di garantire la liquidità alle imprese nell’arco di 15-20 giorni, anziché di un mese e mezzo come stimato inizialmente”. Boccia ha ricordato come sia in atto una corsa contro il virus, che vede dei miglioramenti grazie al sacrificio di tutti gli italiani, e una corsa contro il tempo per le misure economiche. 

Lavoro e burocrazia non saranno più come prima

Il Ministro per gli Affari Regionali ha sottolineato quanti cambiamenti avverranno anche dopo la fase di riapertura. Il lavoro, in primis, cambierà; per alcune categorie sarà inevitabile valutare quello che si fa e non le ore in cui si lavora. Anche la burocrazia non sarà più la stessa, dovrà avvenire una trasformazione dei burocrati in semplificatori. Così come è stato possibile realizzare alcune misure in tempi brevissimi, allo stesso modo dovrà essere fattibile sempre. Naturalmente per farlo bisognerà cambiare non solo i nostri modi di concepire la dimensione sociale ed economica, ma anche le regole stesse. 

Le risorse a debito e l’Unione Europea 

Boccia ha ricordato che le risorse che stiamo ottenendo, le stiamo prendendo a debito. “Si tratta di fondi che ci mettiamo sulle spalle nostre e dei nostri figli, non piovono dal cielo, sta aumentando il debito pubblico e dobbiamo esserne consapevoli”. Il ministro ha anche sottolineato che ciò era inevitabile e sarà giusto aumentarlo per aiutare coloro che hanno bisogno. Riguardo all’Unione Europea, Boccia si è detto convinto che nessuno possa farcela da solo, dunque servirà la coesione di tutti gli Stati. I sovranisti europei, ha sottolineato, sono gli stessi che non vogliono un debito comune e nemmeno che si rafforzi il senso di comunità all’interno dell’Europa. Questo spirito va invece ricostruito e bisogna ricordare ad alcuni Stati, come l’Olanda, che se l’Italia adottasse la medesima fiscalità di vantaggi quegli stessi Stati sarebbero in difficoltà e dovrebbero mutare il proprio assetto. 

Provvedimento di fine aprile per sviluppo e crescita dell’Italia 

Infine, Boccia ha annunciato che il provvedimento di fine aprile sarà dedicato allo sviluppo e alla crescita del nostro Paese. Nelle prime settimane era necessario pensare all’emergenza, in primis quella sanitaria, e tutte le misure sono state indirizzate al costruire questo sistema. “È nato da una base già esistente, l’idea della salute come diritto universale”, ha ricordato Boccia, “sono orgoglioso di essere italiano perché nessuna persona è lasciata per strada, ogni italiano è curato fino all’ultimo secondo e nessuno deve mettere mano alla carta di credito”. 


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